“Road to Nowhere” di Monte Hellman

Uno "sguardo" d'autore

Venezia 67. Concorso
Un politico, la sua giovane e affascinante collaboratrice e cento milioni di dollari. Un suicidio. Due suicidi. O un doppio omicidio camuffato? Una trama noir ispirata alla vita reale, a un caso di cronaca di una cittadina di provincia del North Carolina che ha fatto scalpore e che tutti conoscono. Da questi fatti Mitchell, giovane regista cinefilo hollywoodiano, vuole trarre un film. Il progetto piace. Via alla produzione. Casting, casting, casting, recita come un mantra Mitchell. Ma, scartate star del calibro di Scarlett Johansson, entra in scena – è proprio il caso di dirlo – Laurel Graham (una splendida Shannyn Sossamon), attrice alle prime armi di cui presto il regista si innamora e che sarà la vera protagonista di Road to Nowhere.

Monte Hellman, dodici film e mezzo in 50 anni (l’ultimo, del 2006, era un segmento di Stanley’s Girlfriend) e il merito di aver prodotto Le Iene di Quentin Tarantino, torna dietro la macchina da presa per la gioia dei fan del cinema indie americano e ricomincia subito a sperimentare. Red Eye camera alla mano, Hellman costruisce un film complesso e stratificato, dove la consueta struttura narrativa viene sostituita da una – in alcuni casi fin troppo cerebrale – ricerca teorica sui temi del reale, dello sguardo e della natura del Cinema stesso.

Metacinema al quadrato se vogliamo. Film nel film che interseca la realtà su più fronti e che non lascia spazio alla banale linearità del racconto, che anzi viene destrutturato e ricomposto a piacimento dal regista, custode e testimone allo stesso tempo della Verità scaturita dalle immagini. Non ha più importanza cosa sia realmente accaduto, né se stiamo assistendo alla trama contorta di una pellicola di genere o alla manifestazione ipotetica di una realtà non confermata.

Hellman lavora sulla percezione relativa dello spettatore. Concede brevi spunti narrativi per poi sottrarre improvvisamente ogni certezza. Cambia punto di vista, si addentra nella psicologia dei personaggi per poi rivoltarne l’essenza con un repentino cambio di prospettiva. E non appena sembra svelarsi, almeno un poco, l’intreccio, ecco che il contesto muta nuovamente, ricostringendoci a considerare con occhi nuovi tutto il già visto ed elaborato.

Un film non per tutti insomma, pregno di riflessioni originali e contributi cinematografici inconsueti, ma che rischia di far soccombere l’emozione della visione sotto il manto elitario della ricerca intellettuale.

Titolo originale: Road to Nowhere
Nazione: U.S.A.
Anno: 2010
Genere: Thriller
Durata: 121′
Regia: Monte Hellman
Cast: Shannyn Sossamon, Dominique Swain, Cliff De Young, John Diehl, Waylon Payne, Tygh Runyan, Fabio Testi, Bonnie Pointer, Lathan McKay, Mallory Culbert, Gregory Rentis, Rob Kolar, Nic Paul
Produzione: Road to Nowhere

Data di uscita: Venezia 2010