Venezia 67. Orizzonti
Robinson in ruins è un documentario sui generis che prosegue il lavoro di analisi dell’Inghilterra iniziato da Keiller con London (1994) e Robinson in space (1997).
Se Manzoni si era inventato un anonimo del ’600, Keiller si è inventato questo fantomatico Robinson di cui sarebbero stati ritrovati appunti e bobine filmate in giro per l’Inghilterra. È la spettacolare voce di Vanessa Redgrave (mentre nei due film precedenti era quella di Paul Scofield) che si incarica di illustrare il contenuto di questo ritrovamento. Le immagini sono inquadrature fisse di fiori e farfalle, di paesaggi urbani e rurali, di campi coltivati.
Ma a Keiller non interessa certo l’illustrazione naturalistica o l’intrinseca bellezza di alcune di queste immagini (la farfalla che si posa sul fiore, il ragno che tesse la tela, ecc.). Il contenuto della voce over è – esplicitamente – politico. La presenza dei licheni è occasione per discettare di inquinamento, i campi di colza sono il punto di partenza per parlare di energia, le immagini dei vari luoghi forniscono lo spunto per parlare degli eventi storici di cui quei luoghi sono stati testimoni. E allora, partendo da immagini bucoliche, apparentemente “innocenti” e fuori dalla storia, il discorso si sposta su fonti di energia, armamenti, libero mercato e crisi economiche, ecologia.
Potremmo riassumere la posizione del film dicendo che esprime il punto di vista secondo cui non esiste la “natura”, poiché tutto è politica e storia. Tutto è rapporti sociali. E allora il bersaglio polemico – attaccato con strumenti argomentativi presi in prestito da Karl Polanyi e da Marx – è l’ideologia del laissez faire e, per l’appunto, il suo occultamento dei rapporti sociali e storici tra gli uomini dietro la presunta “naturalità” di un mercato autoregolantesi che invece – come dice l’iniziale citazione da Polanyi – non ha nulla di naturale, ma è responsabile della distruzione dell’ambiente e del deterioramento delle relazioni sociali.
Come si può intuire da queste brevi note, Robinson in ruins – che esprime queste posizioni in un modo che è ad un tempo didascalico ed elusivo – non è visione agevole. Qualcuno potrebbe anche dirla punitiva. Ma è un film che, col suo bagaglio informativo e la sua intelligenza divagante, può offrire allo spettatore ben disposto anche interessanti spunti di riflessione.
Titolo originale: Robinson in ruins
Nazione: Regno unito
Anno: 2010
Genere: Documentario
Durata: 101’
Regia: Patrick Keiller
Cast: Vanessa Redgrade (voce over)
Distribuzione: British film institute
Data di uscita: Venezia 2010 (Orizzonti)