“SILENT HILL” di Christophe Gans

Quattro passi nella nebbia

Rose è una giovane madre che non riesce ad accettare che la sua piccola bambina, Sharon, stia morendo a causa di una grave malattia. Nonostante il marito non sia affatto d’accordo, la donna ormai disperata fugge di casa con la figlia per dirigersi da un guaritore, ma lungo il tragitto, quasi varcando una porta dimensionale, si ritrova nella lugubre città di Silent Hill. Una città nera e disabitata, chiusa nel 1974, in seguito ad un incendio minerario che uccise quasi tutti gli abitanti e che ancora serpeggia nel sottosuolo, e dove, nelle strade deserte circondate da edifici cadenti, cade incessantemente la cenere. Coinvolta in un incidente automobilistico Rose perde i sensi e quando si risveglia sua figlia è scomparsa…

Silent Hill è un videogioco uscito nel 1999 come esclusiva della console Sony PlayStation. La trama horror-psicologica ha rappresentato una novità nel campo dei videogiochi appartenenti al filone survival-horror, contrapponendo Silent Hill al celebre Resident Evil, il quale è basato più che sull’esplorazione e una vera e propria trama, sull’azione frenetica. L’elemento di maggiore impatto è il fatto che il giocatore alla fine della partita si trova quasi sempre a considerare l’eventualità che l’intera avventura non sia dovuta ad altro che all’immaginazione del personaggio principale. La produzione del film ha speso molta fatica nel ricreare le stesse atmosfere malate che tutti gli appassionati del gioco conoscono.

Filmato fra fine aprile e luglio 2005 in Canada, Silent Hill è distribuito dalla TriStar in USA e da altre società in varie parti del mondo, incontrando il favore del pubblico (più di 45 milioni di dollari in un mese nei soli Stati Uniti!) ma non quello della critica che, accanto a un generico plauso per l’atmosfera creata da Gans, muove obiezioni a certe lungaggini e farraginosità della sceneggiatura. Il budget di circa 50 milioni di dollari ha permesso a Gans parecchie libertà realizzative e il regista, ben sapendo che per una pellicola del genere gli elementi scenici saranno importanti al pari se non più di quelli della Computer Graphic, non esita a chiamare alcuni fra i migliori professionisti sulla piazza. Ma la vera star della troupe è una volta tanto la scenografa: Caroline Spier ha alle spalle lavori esaltanti, in particolare per quanto riguarda la sua continua collaborazione con David Cronenberg (fin dai tempi de La Zona morta), ed è la persona più adatta per ricreare le ambientazioni ispirate ai vari episodi del videogame. Impressionante anche il lunghissimo elenco di persone e società coinvolte nella creazione degli effetti speciali.

Il rapporto fra cinema e videogames è complesso, e vanta ormai alcune decadi di storia con il notissimo Tron quale pietra miliare di questo sottogenere (che non è ancora riuscito a esprimere tutte le sue potenzialità). Mortal Kombat, Final Fantasy, Tomb Raider, Resident Evil, SuperMario Bros, Bloodrayne e Doom sono alcune fra le pellicole che rimangono maggiormente impresse nella mente dello spettatore durante gli ultimi anni; ma solo il film di Paul Anderson con Milla Jovovich sembra offrire qualcosa in più della mera operazione commerciale senza alcun’ambizione ulteriore. Spetterà proprio a Cristophe Gans (e in futuro a Guillermo del Toro e al suo possibile film su Halo) dimostrare che anche questo filone può regalare pellicole di culto in grado di segnare la storia del cinema fantastico.

Questi film sono esempio di un conflitto fra mente e corpo (conflitto per altro da sempre presente nella nostra cultura) che il cinema contemporaneo esprime, veicola, tenta di esorcizzare. Il videogioco si presenta come il terreno più fertile per indagare il già citato conflitto. Come nei videogiochi, già da un po’ di tempo anche nel cinema si può visionare uno spazio, dei corpi, creati ex nihilo, dove la formula di Burrough “niente è vero, tutto è possibile” sembra davvero essere stata portate agli occhi del pubblico di massa. L’articolazione del racconto secondo strutture ipertestuali, tipiche del videogame, si sviluppa nel cinema quando la capacità percettiva dello spettatore è in grado di decodificare la destrutturazione del tempo lineare. Questo potrebbe significare molto. L’utilizzo del videogame diventa un esempio significativo di questa acquisita maturazione percettiva dell’uomo contemporaneo.

Titolo originale: Silent Hill

Nazione: Francia, U.S.A., Giappone

Anno: 2006
Genere: Horror, Thriller
Durata: 120′
Regia: Christophe Gans
Sito ufficiale: www.silenthill-lefilm.com
Cast: Radha Mitchell, Laurie Holden, Sean Bean, Deborah Kara Unger, Tanya Allen, Christopher Britton, Kim Coates
Produzione: Davis-Films, Silent Hill DCP Inc., TriStar Pictures, Konami Corporation Ltd.
Distribuzione: Eagle Pictures
Data di uscita: 07 Luglio 2006 (cinema)