Dal 26 aprile al 6 maggio 2007 si svolgerà a Verona l’undicesima edizione di “Schermi d’amore”, anzi l’edizione “10+1” come hanno sottolineato i direttori artistici della manifestazione, Paolo Romano e Giancarlo Beltrame, nella conferenza stampa di presentazione della manifestazione.
“Schermi d’amore, chiuso il primo decennio, vuole ripartire – hanno spiegato i direttori – con le radici ben salde nel fertile terreno del melò, scelto fin dall’inizio come perno centrale dell’esplorazione a tutto campo delle tematiche d’amore, ma con lo sguardo aperto a 360 gradi, senza preclusioni di sorta che non siano la qualità filmica delle pellicole proposte nelle diverse sezioni e selezionate per il concorso”.
E allora quali saranno le caratteristiche dell’edizione 2007? I direttori rispondono che “sarà l’anno dei registi, anzi dei directors dei metteur in scene”.
E la conferma viene anche dalle ricche retrospettive che riguardano soprattutto il cineasta spagnolo Gerardo Herrero e gli autori francesi Bruno Dumont e Yannick Bellon.
Le retrospettive
A Verona sarà posta l’attenzione, per la prima volta in Italia, sul lavoro di Gerardo Herrero, che in quasi vent’anni di attività ha diretto di persona una dozzina di film e ha partecipato alla produzione di oltre 40 titoli.
Una costante dei suoi film, sia come regista, sia come produttore, è l’uso attento dei codici del melodramma. Un doppio ruolo che gli ha permesso di ottenere una valenza importante anche a livello internazionale, soprattutto attraverso una serie di coproduzioni.
In Spagna è stato il primo ad intuire le potenzialità artistiche che avevano le cinematografie latino-americane, limitate dalle restrizioni delle libertà negli anni delle dittature militari e penalizzate dalle difficoltà economiche. Alcuni dei titoli da lui prodotti sono diventati poi dei successi internazionali come Guantanamera di Tomàs Gutierrez Alea e Nessuno scrive al colonnello di Arturo Ripstein.
La retrospettiva di “Schermi d’amore” comprenderà diciotto film, in parte realizzati da Herrero in veste di regista e in parte in quella di produttore, saranno tutti titoli inediti in Italia a parte Terra e libertà di Ken Loach.
Verona presenterà anche la versione integrale dei quattro film finora realizzati da Bruno Dumont, due dei quali hanno vinto il Gran Premio della Giuria al festival di Cannes, un’occasione per analizzare l’opera di un autore che alcuni considerano l’erede laico del rigore stilistico di Robert Bresson.
La tradizionale sezione trasversale, denominata “Occhi di donna”, che valorizza lo sguardo cinematografico al femminile, quest’anno rende omaggio a Yannick Bellon, documentarista e regista bretone, molto apprezzata in Francia per la sua critica alla violenza di una società basata su valori maschili. Della regista francese verranno proiettati due cortometraggi e quattro lungometraggi, tra cui il più conosciuto è L’amour violè rappresentazione della tragedia della violenza sessuale.
Amori in (con)corso
Quest’anno saranno dieci i film che si contenderanno il Premio Schermi d’amore-Calzedonia di 20.000 euro che consentirà al vincitore di trovare una distribuzione in Italia.
Il pubblico avrà la possibilità di vedere film provenienti anche da paesi poco conosciuti come il Perù di La Prueba o il Canada francofono di La via secrete des gens heureux.
Ma forse la particolarità dell’anno è quella dell’attenzione, pur nell’ambito di film melo, ai temi di grandi attualità, come, per esempio l’eutanasia e i problemi legati alla solitudine degli anziani.
Infatti nel film tedesco Emmas Gluck il protagonista è un venditore di automobili che ha appena appreso di avere una malattia incurabile. Disperato decide di partire per il Messico e lì la sua fuga si interromperà per un incidente automobilistico che gli darà modo di conoscere Emma, che vive in una fattoria lontana dal mondo. E’ l’incontro tra due persone in lotta per la sopravvivenza che scopriranno un sentimento profondo.
L’opera svizzera So long, my heart è invece ambientata in una casa di cura per anziani, un luogo di solitudine e di sofferenza dove un infermiere, Holger, è innamorato di un’addetta alle cucine, ma c’è anche un’altra infermiera che ha un debole per Holger. Un triangolo amoroso che si sviluppa all’interno di un ambiente difficile e doloroso, ma proprio per questo il riscatto amoroso diventa lotta per la sopravvivenza, per un destino migliore.
Panorama e dintorni
Nell’edizione 2007 di “Schermi d’amore” sono anche da segnalare altri interessanti momenti, alcuni legati alla sezione Panorama che raccoglie innumerevoli sollecitazioni. Particolare e sorprendente sarà il film che aprirà il festival Miguel & William, opera spagnola che racconta una sfida amorosa e letteraria tra Cervantes e Shakespeare.
Ci sarà l’avvio di un appuntamento che si ripeterà, ovvero “Romeo e Giulietta di tutto il mondo”, con la proiezione di David & Layla che racconta in chiave di commedia la contrastata storia d’amore tra un giovane ebreo newyorkese e una profuga curda.
Altri titoli saranno dedicati alla storia del cinema nel Polesine, anche in occasione della pubblicazione del volume Sogno di un paesaggio tra cielo e acqua, come la proiezione della copia ristampata di uno dei capolavori di Michelangelo Antonioni Il grido e le versioni non censurate di La vacanza e Miranda di Tinto Brass.
Una nuova sezione sarà denominata “Minilab – Dal videoclip al cinema” anche per ricordare come Verona sia la capitale italiana del videoclip. Da questa esperienza nasce il progetto di un laboratorio di idee e di conoscenze tra alcuni dei migliori registi di videoclip del panorama italiano che analizzano la possibilità che esiste oggi di passare dalla regia e produzione di videoclip a quella di lungometraggi.
L’annuale convegno, curato dal direttore di Ciak Piera Detassis e da Marco Giovannini, è stavolta dedicato alle “Divine canaglie”, ovvero “60 anni di femme fatale all’italiana”. Una retrospettiva accompagnerà l’incontro con la proiezione, tra l’altro, di Grazie, zia con Lisa Gastoni protagonista e La bella di Lodi con Stefania Sandrelli.