“Schlafkrankheit” di Ulrich Köhler
Berlinale 61. Concorso
Ebbo e Vera sono una coppia che ha trascorso gran parte degli ultimi venti anni viaggiando in diversi paesi dell’Africa. Ebbo, da trent’anni è a capo di un programma contro la malattia del sonno, è pienamente soddisfatto del suo lavoro, mentre Vera inizia a sentire il peso della lontananza da sua figlia Helen, che studia in un collegio tedesco.
Ebbo deve scegliere se seguire la donna che ama o restare in Africa, benchè non ci siano più di fondi per continuare il suo lavoro. Decide di restare in Cameroon, convinto di non poter dare nulla al suo paese d’origine, la Germania.
Alcuni anni dopo Alex Nzila, un medico francese di origini congalesi, arrivato in Cameroon per lavorare ad un progetto, incontra un uomo perduto, distrutto, quasi un fantasma. E’ Ebbo.
Schlafkrankheit – Sleeping Sickness, del regista Tedesco Ulrich Köhler, è un’opera difficile, psicologicamente complessa e varia nel suo dramma.
In concorso al 61 Festival di Berlino, è la seconda volta che Köhler partecipa alla Berlinale (la prima fu nel 2006 con Windows on Monday).
La pura del mal d’Africa blocca e attanaglia il protagonista di questo film.
Un’opera che avrebbe potuto trascinare lo spettatore negli abissi dello straniamento di Ebbo, ma non riesce a comunicare con il pubblico.
Schlafkrankheit durante la sua narrazionee sfiora diverse questioni, annose – come gli aiuti umanitari, riguardanti il continente africano (il regista, figlio di medici volontari in Africa, ha vissuto in Congo da bambino) senza soffermarsi, senza lasciare il tempo a chi è in sala di partecipare alle angosce dei protagonisti.
I salti narrativi compiuti dal regista rendono Schlafkrankheit una visione ostica.
Titolo originale Schlafkrankheit
Anno 2011
Durata 91
Nazione
Regia Ulrich Köhler
Cast Pierre Bokma, Jean-Christophe Folly, Jenny Schily, Hippolyte Girardot, Sava Lolov
Data d uscita Berlino 2011