“Scusa Mi Piace Tuo Padre” di Julian Farino

Aspettando Natale

Questa commedia natalizia dal titolo italiano molto “mocciano” spicca sicuramente agli occhi del pubblico per la presenza di Hugh Laurie, meglio conosciuto forse come Dottor House. Ma, almeno quanto la presenza della star, a stuzzicare lo spettatore ci pensa una sceneggiatura molto originale che permette di immaginare una commedia natalizia anticonformista e piena di risvolti comici oltre che sociali ed esistenziali.

In una cittadina della più classica e noiosa provincia americana, due famiglie vicine di casa condividono una storica amicizia che riempie le loro tranquille esistenze. Ma il ritorno a casa per il Ringraziamento della ribelle figlia di una delle due coppie, Nina, assente da cinque anni, sconvolge le vite di entrambe: Nina infatti s’innamora di David, capo famiglia dei propri vicini, vedendosi ricambiato da lui lo stesso sentimento. Quando il loro rapporto viene scoperto, i due decidono di non rinunciare al loro amore e di vivere il tutto alla luce del sole, facendo crollare il fragile equilibrio vitale di ogni componente delle due famiglie fino a quel momento sostenuto soltanto dall’abitudine.

Fin dall’inizio del film però ci si accorge che qualcosa non sta andando come ci si aspettava: il ritmo è molto lento e la storia stenta a decollare, le gag che dovrebbero reggersi sulle più tradizionali incomprensioni delle pellicole di genere non risaltano quasi mai e il film si trascina piatto fino al sussulto finale degli ultimi dieci minuti in cui qualcosa, troppo tardi ormai, inizia a smuoversi.
L’idea di base è come detto sicuramente originale: il rapporto “scandaloso” tra una ventenne e un cinquantenne, il loro amore sincero e dichiarato sembra essere il colpo giusto per scardinare l’ipocrita esistenza della provincia americana che vive nella sicurezza della consuetudine una vita priva di coraggio. Da questo punto di vista la rinuncia alla famiglia e all’equilibrio sembra più un atto di redenzione comune che un naturale gesto di egoismo nel fuggire la noia per la felicità e sotto questa lettura il film avrebbe sicuramente un certo valore. Ma nel momento in cui cerca di svilupparsi e vendersi come una commedia, perde ogni tipo di spessore e si dipana pateticamente agli occhi dello spettatore come qualcosa che non è ma vorrebbe essere, sbagliando in modo imbarazzante i tempi della risata e abbandonando troppo spesso gli attori a un doppio ruolo (comico e serio) che non sono in grado di sostenere.

Il cast infatti non aiuta affatto la regia: Hugh Laurie è un nome e niente di più perchè, spogliato dagli abiti del Dottor House, nel ruolo di David resta di lui soltanto una macchietta incapace di trasmettere emozioni, incredibilmente priva di qualsiasi personalità; Nina è interpretata da una Leighton Meester (già vista in Monte Carlo, Country Strong, Indovina perchè ti odio e la serie tv Gossip Girl) che non riesce a trasmettere la sensualità della ragazza trasgressiva in grado di sedurre un uomo più che maturo. Probabilmente l’errore sta nell’affidarsi ad attori di bassa capacità artistica ma alto spessore commerciale, attori da fiction televisiva capaci (e forse schiavi) di un ruolo ben definito che li preserva da qualsiasi improvvisazione e ai quali viene qui affidata la struttura centrale del film. Fallisce anche la scelta di Adam Brody (salito alla ribalta con la serie televisiva The O.C.) in un ruolo piuttosto importante per risollevare un ritmo piatto, quello del figlio di David, promesso a Nina e tornato improvvisamente per Natale direttamente dalla Cina. Gli altri interpreti che girano attorno ai personaggi principali sono ottimi attori come Catherine Keener (candidata all’oscar per Truman Capote – A Sangue Freddo e Essere John Malkovich), Allison Janey (notata per film come The Hours o American Beauty) e Oliver Platt (artista a tutto tondo dal cinema al teatro alla televisione), ma purtroppo si perdono anche loro in un’opera che si sforza di essere quello che non è, una commedia.

Sarebbe un errore riversare l’intera colpa di questo film malriuscito al regista Julian Farino, artista inglese che ha diretto finora soltanto serie tv e documentari. Scusa Mi Piace Tuo Padre appare più un disastro collettivo di cui forse i maggiori responsabili sono i quattro produttori Anthony Bregman, Leslie Urdang, Dean Vanech e Sam Hoffman, che pure hanno tutti maturato grande esperienza nel mondo del cinema che conta muovendosi dietro le produzioni di film come Se Mi Lasci ti Cancello, Rabbit Hole, Donnie Brasco, Dead Man Walking e I Tennebaum. Proprio a quest’ultimo sembra maggiormente riferirsi Scusa Mi Piace Tuo Padre, ma senza minimamente ripetere la decisione con la quale Wes Anderson mette in scena in vena grottesca la storia anticonformista di una famiglia americana moderna.

Titolo originale: The Oranges
Nazione: U.S.A.
Anno: 2012
Genere: Commedia
Durata: 92′
Regia: Julian Farino
Cast: Hugh Laurie, Leighton Meester, Adam Brody, Catherine Keener, Alia Shawkat, Oliver Platt, Allison Janney, Tim Guinee, Sam Rosen, Aya Cash, Cassidy Gard, Heidi Kristoffer, Boyd Holbrook, Stephen Badalamenti, John Srednicki, Jennifer Bronstein, Rachel Gittler
Produzione: Olympus Pictures, Likely Story
Distribuzione: M2 Pictures
Data di uscita: 06 Dicembre 2012 (cinema)