In principio è una sequenza narrativa, dalla culla a oggi: un piccolo borgo arroccato dell’Abruzzo, una cucciolotta tenace che cresce in una famiglia con mamma, nonne e zie, tra sughi, lego e sogni che si realizzano con impegno e studio. Il primo personal computer del paese è il suo, trasportato su un carretto; la laurea a pieni voti in architettura e poi la partenza per Londra, dove inanella successi. Ma una sera, commossa davanti a un piatto di pasta al pomodoro (piazzamento del prodotto) e cogliendo l’ultima fogliolina stenta di basilico decide di ritornare a casa. E da qui s’inizia, prima è stato solo il preambolo.
L’ultimo film di Riccardo Milani, interpretato da Paola Cortellesi, che firma anche la sceneggiatura, con Raoul Bova, Lunetta Savino, Cesare Bocci ed Ennio Fantastichini, è denso di temi attuali. Serena Bruno, cervello di ritorno, accento abruzzese, italiano forbito e conoscenza di molte lingue, è il motore per una ricognizione che ritrae un paese che non funziona: nell’atto e nel pensiero. Nonostante ciò, fermi e reiterati sono l’amore, la speranza e una visione ottimistica, supportata dalla fomula della slapstick comedy, con una comicità forse un po’ scontata ma esilarante, fondata su equivoci e cliché ma non priva di commozione e tenerezza.
Il lavoro che non c’è, le discriminazioni di genere con le dimissioni in bianco, il precariato, essere gay ma non riuscire a dirlo al proprio figlio, il valore delle donne messo in ombra dal vincente professionismo maschile trovano come contenitore le vicissitudini di Serena Bruno, o Bruno Serena, che ha la speranza di farcela pensando a se stessa e agli altri, a un miglior modo di far vivere le periferie: perché è il luogo in cui si abita che determina, in parte, come si è. Così il mostro di cemento, l’alveare degradato dove per ritrovare la porta di casa occorre fare dei segni sui muri, in cui solitudine, spaesamento e criminalità convivono, diventa oggetto di osservazione e progettazione, per riqualificare e risanare; ma per questo occorre entrare in contatto, conoscere e parlare con chi abita questi spazi.
Un tema emergente, quello della convivenza nelle periferie, che pone anche il problema del modo di abitare: chissà se, nell’attuazione del previsto decreto “sblocca Italia”, qualcuno adotterà il “metodo Serena Bruno”, preoccupandosi della quotidianità e della dignità delle persone? Magari pensando a riqualificare piuttosto che a costruire.
Intanto, con i toni leggeri e un cast che funziona molto bene, Riccardo Milani ha messo un po’ di carne al fuoco, anche se a volte con troppa benevolenza.
Scusate Se Esisto!
Titolo originale: Scusate Se Esisto!
Nazione: Italia
Anno: 2014
Genere: Commedia
Durata: 106′
Regia: Riccardo Milani
Social network: facebook
Cast: Paola Cortellesi, Raoul Bova, Corrado Fortuna, Lunetta Savino, Marco Bocci, Ennio Fantastichini
Produzione: Italian International Film, Rai Cinema
Distribuzione: 01 Distribution
Data di uscita: 20 Novembre 2014 (cinema)