Sessodipendente, figurante del diciottesimo secolo, possibile discendente del figlio di Dio, bisognoso d’affetto. La descrizione di Victor Mancini (Sam Rockwell) può riassumersi così. Con una vita a cavallo tra il banale e lo straordinario il trentenne americano crede di far emergere il buono che c’è dentro le persone simulando il soffocamento e facendosi aiutare con la manovra di Hemilich per dar loro la possibilità di sentirsi utili nella vita. Un gesto per lui caritatevole…
Le malattie insolite e per certi versi stravaganti sono il terreno prediletto da Chuck Palahniuk, prolifico scrittore statunitense che ha esordito nel 1996 con Fight Club, poi trasformato in film da David Fincher e diventato oggetto di culto grazie alle straordinarie interpretazioni di Edward Norton e Brad Pitt. In quel caso erano l’insonnia e l’ansia a farla da padrone. In Choke (Soffocare) scritto da Palahniuk nel 2001 poi adattato per lo schermo da Clark Gregg, che ne ha fatto anche la regia, il protagonista Victor Mancini soffre di un’incondizionata dipendenza dal sesso. Frustrato dal lavoro come figurante in un parco turistico dove viene messa in scena la vita all’interno di una comunità del diciottesimo secolo, Victor passa il resto della sua vita (quando non è con una donna) nella clinica dalla madre (Anjelica Houston) malata di Alzheimer.
L’insofferenza e il disturbo psicofisico sono i segni evidenti di una condizione falsata della realtà. Victor vive il presente in una sorta di bolla di vetro che lo porta da una situazione illusoria all’altra, quella della clinica dov’è ricoverata la madre in cui una serie di pazienti attempate si relazionano con lui come se fosse l’oggetto dei loro (latenti!) desideri sessuali e quella drasticamente anacronistica del posto di lavoro. L’essere fuori dal tempo sia nel lavoro che nella quotidianità (ad ogni visita la madre lo scambia per una persona diversa) fa sì che il mondo ricreativo inventato dalla madre quando lui era piccolo si sia protratto fino al presente e in qualche modo lo abbia relegato a una sorta di prigione a cavallo tra il narcisismo e l’autoannientamento portandolo in fine a credere, sempre vittima di una storia nata dalla mente allucinata del mondo che lo circonda, di poter essere il discendente di Gesù.
Tutto ruota attorno a Victor che è analizzato costantemente da primi piani quasi a sostituire le sedute di terapia di gruppo per dipendenti del sesso a cui non ha il coraggio di partecipare. Il deserto di sentimenti in cui è calato fa sì che una soluzione bizzarra ma emotivamente efficace sia quella di tentare di soffocare per avere attenzione e cure dagli altri, o forse il contrario. Sam Rockwell crede infatti che “… questo soffocamento sia una cosa molto interessante. Mettendosi in condizione di essere completamente umiliato e in pericolo, mentre rimane a singhiozzare e piangere, Victor fornisce alla gente un servizio importante. Lui tira fuori l’eroe che c’è in una persona comune e inserisce dell’avventura nelle loro vite. E ci riesce spesso, perché è veramente solo, a pezzi e pieni di odio verso se stesso, così questo bisogno intenso di ricevere attenzione viene soddisfatto solo in parte”.
Titolo originale: Choke
Nazione: U.S.A.
Anno: 2008
Genere: Commedia, DrammaticoDurata: 89′
Regia: Clark Gregg
Sito ufficiale: www.foxsearchlight.com/choke
Cast: Sam Rockwell, Anjelica Huston, Kelly MacDonald, Brad William Henke, Kathryn Alexander, Paz de la Huerta, Matt Gerald, Clark Gregg, Gillian Jacobs, Tiffany Rae Larkin
Produzione: ATO Pictures, Aramid Entertainment Fund, Choke Film, Contrafilm
Distribuzione: 20th Century Fox
Data di uscita: 13 Maggio 2009 (cinema)