Credevamo di aver scoperto un nuovo Bond (Daniel Craig), anzi, il vero Bond. Quello dietro il freddo codice a doppio zero, quello con un cuore (Casino Royale) e quello con un passato (Skyfall). Ma il tempo dell’introspezione è finito lasciandosi alle spalle solo una scia di cadaveri e una grande, inevitabile sensazione di solitudine. I nodi sono venuti al pettine e, per lo più, hanno un solo nome: Spectre. Così la celebre multinazionale del crimine si rivela e i suoi obiettivi sono chiari: controllare il mondo e infliggere un dolore costante e chirurgico a James Bond. Non necessariamente in quest’ordine.
L’attesissimo ventiquattresimo capitolo dedicato al celebre agente segreto britannico nato dalla penna di Ian Fleming è un ritorno alle origini. Spectre dichiara una realtà complessa, fatta di dati e analisi, dove gli agenti sul campo sono anacronistico retaggio di una guerra ora combattuta su livelli diversi, in ecosistemi informatici dominati dal controllo di bit e connessioni. In verità, almeno nei Bond dell’era Craig, non c’è mai stata una divisione del mondo così chiara e netta. L’ombra lascia lo spazio alla luce, o all’oscurità. I buoni sono tornati nei ranghi e hanno bisogno di antagonisti disegnati altrettanto monoliticamente.
La guerra fredda è finita, ma l’impressione è quella di essere ancora incastrati in dinamiche binarie, e non solo per la dittatura della rete. In quest’ottica, Spectre può essere letto come un omaggio ai primi film di 007, quando gli schieramenti erano evidenti e l’importante era concentrarsi sull’azione. Ma Craig non ha il fascino di Connery (né l’ironia) e le qualità che lo avevano reso un ottimo Bond qui svaniscono improvvisamente sotto il peso di personaggi che – invece di ricoprire un ruolo “classico” per la saga – risultano invece privi di spessore.
E allora, se nemmeno Christoph Walz riesce a magnetizzare il celebre n.1 della Spectre, Ernst Stavo Blofeld, mentre la giovane Bond Girl Léa Seydoux appare più surgelata che glaciale, e se 007 sembra aver sepolto nuovamente i suoi demoni sotto fiumi di alcol e proiettili, alla storia non resta che progredire per sconnessi salti geografici e pretestuose connessioni narrative. Intendiamoci, Spectre resta comunque un godibile film d’azione, ma dopo aver visto il lato oscuro dell’Uomo con licenza di uccidere (o di non uccidere, come ricorda moralisticamente il nuovo M, Ralph Fiennes), tornare ad ammirare la corazza del cavaliere di Sua Maestà non ci basta più.
Titolo originale: Spectre
Nazione: U.S.A., Regno Unito
Anno: 2015
Genere: Azione
Durata: 150′
Regia: Sam Mendes
Sito ufficiale: www.007.com
Social network: facebook
Cast: Daniel Craig, Léa Seydoux, Ralph Fiennes, Christoph Waltz, Monica Bellucci, Rory Kinnear, Andrew Scott, Ben Whishaw, Naomie Harris, Dave Bautista
Produzione: Eon Productions
Distribuzione: Warner Bros. Pictures Italia
Data di uscita: 05 Novembre 2015 (cinema)