“TECHNE 2005. Schermi, visioni, azioni”

A Milano ultimi giorni per visitare la mostra che approfondisce il rapporto tra arte e tecnica

Dal 28 ottobre 2005 al 26 febbraio 2006 è in mostra allo Spazio Oberdan Techne 2005. Dal 1999 lo spazio espositivo in collaborazione con la Provincia di Milano ha scelto di affrontare lo stretto legame tra arte e tecnica, tema caro a molti artisti contemporanei. In particolare con Techne 2005, attraverso la presentazione di 15 opere realizzate da 14 artisti di fama internazionale, si vogliono indagare i rapporti tra immagine e video e i loro possibili utilizzi artistici “oltre lo schermo”.

Dieci le opere esposte allo Spazio Oberdan, le altre sono dislocate in altre aree della città grazie alla collaborazione con i centri culturali europei: a rotazione, infatti, sono sedi d’installazioni il Centre Culturel Francais, il Centro Culturale Svizzero, il Forum Austriaco e l’Istituto Cervantes. (Il Goethe Institut e il British Council sono partner rispettivamente dell’installazione di Andreas Sachsenmaier e dell’opera di Terry Flaxton, entrambe allo Spazio Oberdan).

Techne 2005 vuole quindi offrire una panoramica esaustiva della capacità dell’arte di congiungere l’elemento tecnico a quello espressivo. Da qui la scelta del titolo della mostra: Techne appunto, parola che per i greci antichi indicava sia arte che tecnica, senza separazione tra i due elementi. Una sorta di ricerca che nasce dall’uso delle nuove tecnologie: da quelle ormai acquisite come il video, a quelle più sofisticate come il computer, Internet o la sensoristica.

Tra le opere esposte si trovano Ascension, una videoinstallazione di Bill Viola che propone, in un ambiente totale che avvolge lo spettatore con l’immagine e il suono, un corpo fluttuante nell’acqua che ci rende incerti, incapaci di capire se sia vivo o morto e che ci riporta all’eterno ciclo della vita e della morte.

Sfruttando una tecnologia completamente diversa e estremamente innovativa Mario Canali presenta, invece, m.otu – virtula sumo, un’installazione che indagando le possibilità offerte dall’interattività sensoriale e corporea, crea una situazione in cui l’inconscio è più importante dell’intenzionalità. L’opera ricostruisce virtualmente lo sport nazionale giapponese: un sensore registra lo stato emotivo dei contendenti e il computer interpreta i segnali corporei, ruolo svolto nello sport reale dagli stessi lottatori.

Per tornare al video, ma usato in modo ancora diverso Antonella Bussanich racconta Il mondo di oggi. L’artista invita lo spettatore a prendere parte a un viaggio tra gli adolescenti d’Europa alla ricerca di risposte, filmate dall’autrice, all’improvvisa domanda: “Qual è la prima parola che ti viene in mente se pensi al mondo di oggi ?”.

Osservando queste e le altre opere proposte dai curatori della mostra, un interrogativo si fa strada nel fruitore finale. Viene spontaneo chiedersi, infatti, fino a che punto l’indagine di nuove forme espressive si concretizzi in opere ancora riconoscibili come arte e quando, invece, la ricerca di nuovi linguaggi artistici non sia semplicemente una sperimentazione, per quanto piacevole.
E come, nel momento in cui si riconosce valida la prima ipotesi, l’innovazione tecnologica, innestata su una poetica e interpretata creativamente dagli artisti, diventi arte.

“TECHNE 2005. Schermi, visioni, azioni”
Spazio Oberdan, Viale Vittorio Veneto 2, Milano
dal 28 ottobre 2005 al 26 febbraio 2006
Orari: Tutti i giorni: 10.00-19.30
Martedì e giovedì fino alle 22.00, Chiuso il lunedì
Ingresso:Intero € 6,20,Ridotto € 4,10, Scuole € 2,50
Il primo martedì di ogni mese ingresso gratuito.
Catalogo edito da Revolver
Per informazioni:Tel. 02.7012.6320, Fax. 02.7528.0119
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Spazio Oberdan Tel.02.7740.6300, 02.7740.6302, 02.7740.6371