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“Suona una nota sbagliata e morirai!”. No, non è il remake dei Goonies, non c’è un organo fatto di ossa, ma c’è solo un pianoforte poco accordato a chiudere il 31° Torino Film Festival.
Il terzo lungometraggio del regista Eugenio Mira, Grand Piano, è un thriller che ammicca alla suspense di Hitchcock. Volendo essere magnanimi e di manica larga, possiamo spingerci a dire che Mira possa anche essere sulla giusta strada della spavalderia, gli manca solo la trama giusta.
Tom Selznick (Elijah Wood) è un grande pianista, che sta per tornare sul palcoscenico dopo cinque anni di assenza, dovuti a una crisi di panico e a un’esibizione fallita. Sposato con una famosa attrice (Kerry Bishé), tutti gli occhi sono puntati su di lui; l’amico, nonché direttore d’orchestra, cerca di smorzare la tensione di Tom con qualche battutaccia. Come si siede sul seggiolino, Tom apre lo spartito e nota dapprima una freccia rossa, in basso destra, gira la pagina e inizia a leggere una serie di scritte minatorie come “suona la nota sbagliata e morirai”, che detto a uno assalito anni prima da ansia da palcoscenico, non è proprio il tono giusto per farlo rilassare.
Tom, non ha solo gli sguardi del pubblico puntati addosso, ma anche un mirino. A tenere il dito sul grilletto è un uomo, che comunica con Tom attraverso un auricolare che gli fa trovare, obbligandolo ad alzarsi durante una sua pausa, mentre l’orchestra suona. Una voce prepotente, comunica a Tom che se non suonerà tutto quello che vorrà e come lo vorrà, non ci penserà né uno né due a uccidere lui e sua moglie.
La prima idea che potrebbe venire a una mente esperta di pagine e di cinematografia thriller è che in realtà si tratti di una forma di paranoia del pianista, che quella che Tom sente è in realtà una voce prodotta da lui stesso. Magari!
Grand Piano è un lavoro febbricitante, che si contorce su sé stesso, diventando un film quasi ridicolo e assurdo; tanto che nemmeno l’entrata in scena di John Cusack e tutta l’energia che l’attore riesce a portare con sé, è un grado di soccorrere gli arpeggi della trama.
Mira, che non manca di spavalderia, tuttavia è carente nella lungimiranza. Perché se si decide di intraprendere un percorso come questo, occorre avere coraggio e spingere l’acceleratore fino in fondo o si corre il rischio di veder banalizzato il proprio lavoro.
Elijah Wood sa perfettamente mantenere la tensione, senza perdere contatto con il personaggio e con gli spazi intorno a sé.
Del resto tutti gli attori, come nella maggior parte dei film di questo tipo, fanno del loro meglio, tuttavia perfino il finale del film, quando tutti i pezzi del puzzle vengono messi insieme, rivelando un segreto nascosto, risulta ridicolo e privo di brio.
Titolo originale: Grand Piano
Nazione: Spagna
Anno: 2013
Genere: Thriller
Durata: 90′
Regia: Eugenio Mira
Sito ufficiale: www.magnetreleasing.com/grandpiano
Cast: Elijah Wood, John Cusack, Kerry Bishé, Tamsin Egerton, Allen Leech, Don McManus, Alex Winter, Ricardo Alexander, Dee Wallace
Produzione: Nostromo Pictures, Telefónica Producciones, Grand Piano Productions, Nostromo Canarias 1 AIE
Distribuzione: M2 Pictures
Data di uscita: 20 Marzo 2014 (cinema)