Torino 32.
Come potrebbe essere un mondo senza maschi, senza tracce della loro presenza e senza mezzi meccanici come automobili o lavatrici? Questa bizzarra commedia raffinatamente sadomaso ci suggerisce una possibile, per quanto francamente un po’ troppo estrema, risposta.
Cynthia si dedica all’entomologia e tiene conferenze alle quali paiono appassionarsi con ardore tutte le signore della zona e persino la locale biblioteca raccoglie testi solo su tale materia, come se fosse rimasta l’unica scienza alla quale dedicarsi. La donna, inoltre, possiede una straordinaria raccolta di specie di farfalle infilzate, in particolare quella denominata Duke of Burgundy. Cynthia apre ogni giorno la sua porta a Evelyn, che si reca in bicicletta nel sontuoso casale di campagna dove costei vive.
Evelyn è subito rimproverata di essere in ritardo e appare in tutto come una domestica tiranneggiata dalla esigente Cynthia, una specie di Cenerentola con la matrigna cattiva. Ma a poco a poco si scopre la reale natura del menage tra le due mature signore e che i loro ruoli sono in realtà opposti, laddove è Evelyn pretende da Cynthia, con istruzioni severe e massimo rigore, un comportamento duro fino al limite della perversione. La ripetitività del rapporto e il protrarsi delle aberranti finzioni divengono nel tempo per la dolce Cynthia una vera ossessione che le causa incubi e angoscia.
_ A nulla valgono le stravaganti proposte di una imprenditrice cui si rivolgono le due donne per acquistare qualche nuovo strumento di piacere. Costei suggerisce il “gabinetto umano”, trovata che stimola la creatività di molte delle sue affezionate clienti. Impossibile però avere l’articolo in tempi brevi, troppe sono richieste da parte di tutte le coppie del circondario!
Così, mentre le coppia prosegue in una quotidianità dove anche gli atteggiamenti più estremi sono resi monotoni dalla ripetitività e dalla grottesca innaturalità (Cynthia è costretta a bere continuamente acqua perché Evelyn pretende che lei le urini in bocca, e se non le scappa sono guai!), la vecchia che abita a poco distanza osserva arcigna e torva i movimenti delle due amanti. La sua avversione non pare gelosia bensì forse riprovazione, come se fosse forse la sola donna che conserva ancora una coscienza o un ricordo del mondo “prima” ossia quando ancora esistevano gli uomini.
Ciò su cui però il film fa riflettere, al di là della raffinata a rarefatta atmosfera, tra l’onirico e l’ironico ma mai apertamente troppo “hard”, è che in realtà, come spesso purtroppo accade nei rapporti tra uomini e donne, anche tra due donne il malinteso senso di amore scivola facilmente nel possesso fisico e nella tirannia, dove l’arma di ricatto del più forte è la paura dell’altro di perdere la persona amata.
Chissà se il gatto, che osserva il tutto sempre placido rannicchiato sul divano, è maschio o femmina?
Il quarantunenne regista britannico Peter Strickland ha al suo attivo film di generi assai diversi, tra cui Katalin Varga, con cui vinse un Orso d’Oro al Festival del cinema di Berlino nel 2009.
Peter Strickland
The Duke Of Burgundy Gran Bretagna – 2014
Con Sidse Babett Knudsen, Eugenia Caruso, Monica Swinn, Chiara D’Anna, Fatma Mohamed
Durata 101 min