Dal 13 al 22 giugno, al cinema Massimo, i primi sei film del grande regista sovietico restaurati da Lab80 a partire dai negativi originali conservati alla Mosfil’m. La rassegna è completata dagli ultimi due film, Nostalghia e Sacrificio. Un’occasione unica di riscoprire il percorso artistico di un grande maestro del Novecento.
Dopo più di un secolo , la Mole Antonelliana, costruita nel 1863 e destinata a diventare tempio della Comunità Israelita torinese, ha trovato una prestigiosa destinazione, come Museo del cinema di Torino, espone al pubblico le sue preziose collezioni.
E la grande scala elicoidale sospesa nel vuoto, valorizza la maestosa concezione spaziale e ci guida ad una visita del tutto sorprendente di questo museo, capolavoro di ingegneristica.
Il pubblico può ammirare una delle più ricche raccolte al mondo, che spazia dai primi metri di pellicola degli anni ’40, agli oltre 7000 film, 9000 oggetti, 200 lanterne magiche e 200.000 manifesti.
Un viaggio che va dalla nascita della cosiddetta settima arte ai primi esperimenti cinematografici.
Nacque qui, infatti, nel capoluogo subalpino il cinema italiano.
Qui furono prodotti i primi film e apparirono le prime divine del cinema muto, fondando la loro leggenda.
E proprio la cupola della Mole ospita un omaggio a Cabiria, il primo kolossal italiano.
Nella stessa cupola vengono poi proiettate immagini speciali della storia del cinema, che a decine di metri d’altezza, assumono una suggestione altrove introvabile.
Il percorso museale inizia con gli strumenti del cinema; con otto tematiche che spiegano come sia nato il cinema, attraverso strumenti per riprodurre il movimento, vari effetto ottici e i primi tentativi dei fratelli Lumière.
Si prosegue poi con le varie fasi della realizzazione di un film con sceneggiature, costumi di scena, testate di periodici e altri reperti.
Per arrivareinfine sulla rampa sospesa nel vuoto che ospita una galleria di manifesti di film che hanno fatto la storia del cinema e del costume.
La stessa mole è stata oltretutto un vero e proprio un set cinematografico di recente, per il film “Dopo Mezzanotte”, con il quale il regista Davide ferraio ci ha regalato dolci istanti di cinema e poesia, in questa atmosfera quasi surreale di antiche architetture e immensi spazi.
A pochi passi dal Museo si trova Il Cinema Massimo, che dopo un’ accurata ristrutturazione offre ai cinefili, tre nuove sale cinematografiche dotate dei migliori impianti acustici e di proiezione.
In particolar modo, la sala Tre, gestita direttamente dal Museo del cinema, presenta un importante lavoro di riproposizione della storia del cinema su grande schermo.
La programmazione della sala prevede l’organizzazione di retrospettive, eventi speciali, anteprime, dibattiti, conferenze e proiezioni di film inediti in lingua originale con traduzione simultanea o sottotitolati.
Portando alla luce, veri e propri “tesori in celluloide”, scelti fra i circa settemila titoli custoditi nello scrigno della Mole.
Da non dimenticare poi, che lo stesso Torino Film Festival lascia la Multisala Pathé del Lingotto e torna nelle sale del centro torinese, per poter restituire al pubblico l’atmosfera dei vecchi cinema. A novembre le sale del Massimo torneranno quindi ad ospitare la manifestazione.
Dal 13 al 22 Giugno una importante rassegna è stata dedicata ad A. Tarkovskij con la relativa proiezione dei più grandi capolavori del regista russo che, grazie ad un progetto di Lab 80 in collaborazione con la Regione Lombardia, sono stati interamente restaurati, partendo dai negativi originali conservati dalla Mosfilm.
A dare il via alla retrospettiva , domenica 13 Giugno alle ore 16.30 è stato “Il rullo compressore e il violino”, saggio di laurea alla scuola di cinema VGIK di Mosca, seguito dal primo lungometraggio “L’infanzia di Ivan” che tratta il tema dell’infanzia negata di un bambino durante la seconda guerra mondiale e da “Adrej Rublev”, dove il regista traccia alcune delle tappe artistiche ed esistenziali del grande pittore di icone.
Film riproposti poi nei giorni successivi per proseguire invece da mercoledì con la proiezione di “Stalker”, la guida che conduce i visitatori clandestini nella desolata “Zona” proibita, dove esiste una misteriosa Stanza nelle quale si possono realizzare i desideri dell’uomo, ” Lo specchio”, l’opera più autobiografica dell’artista che accosta inserti onirici, ricordi della vita quotidiana di una famiglia russa, alle liriche del padre Arsenji Tarkovskji, lette da una voce fuori campo e “Nostalghia”, penultimo film del regista che narra già della nostalgia dell’uomo strappato alle sue radici.
Per la fine della rassegna invece si sono potuti ammirare il fantascentifico “Solaris”, pianeta misterioso in cui, i fantasmi dell’inconscio prendono vita, e “Sacrificio”, girato poco prima della sua morte proprio in Italia, dove viene affrontato il tema del sacrificio, anche fisico, in vista di una catastrofe atomica, che al di là dell’arte e della poesia stessa è necessario per la salvezza dell’umanità dalle tenebre oscure del mondo.
L’esperienza cinematografica Tarkovskjiana ha al suo centro un’analisi dell’esistenza umana, costituita da profondi contrasti tra uomo e natura , anima e corpo e segnata dal trascorrere del tempo, intimamente legato ai ricordi.
Il grande regista ha elaborato in modo stilisticamente del tutto originale questi concetti, filtrati dal suo immaginario e accostati alla poesia della più alta tradizione russa con un accentrato simbolismo dove l’acqua è elemento onnipresente e gli stessi oggetti veicolano i ricordi.
Tarkovskji ci regala istanti in cui le sue intuizioni e sensazioni, vissute profondamente e con grande sensibilità, si fondono con il grande cinema, i nostri stessi sentimenti e perché no, le nostre passioni.
Citando una frase di “Stalker”; ” … Che si avverino i loro desideri,che possano crederci,e che possano ridere delle loro passioni. Infatti ciò che chiamiamo passione, in realtà non è energia spirituale, ma solo attrito tra l’animo e il mondo esterno … ”
TORINO, LA MOLE, IL CINEMA E TARKOVSKIJ – Museo Nazionale del Cinema, Fondazione Maria Adriana Prolo – Via Montebello, 20
10124 Torino, Italia – Tel. 011 81.25.658 – Fax. 011 81.25.738