33TFF: “Tangerine” di Sean Baker

Un viaggio esuberante durante la Vigilia di Natale

Torino 33. Festa Mobile
Sin-Dee Rella (Kitana Kiki Rodriguez) e Alexandra (Mya Taylor) sono grandi amiche che condividono molte cose tra cui la passione per le donut, un debole per gli uomini e un credo fondamentale nel potere di una parrucca.

Il film si apre con le due amiche, due chiassosi transessuali, sedute in una tavola calda. Sin-Dee ha appena passato 28 giorni in prigione per aggressione, pensa di festeggiare, ma poi Alexandra le rivela che il suo fidanzato-protettore l’ha tradita… per giunta con una donna.

Sin-Dee non ci pensa due volte e furiosamente parte alla ricerca dell’altra, Dinah.
_ La storia, ideata con ingegno dalla una sceneggiatura del regista Sean Baker e da Chris Bergoch, è in gran parte un pretesto per inseguire Sin-Dee e Alexandra mentre si muovono a ritmo di video clip tra gli sfilacciati bordi di una Los Angeles bruciata dal sole nella Vigilia di Natale.

Dopo Prince of Broadway, una riflessione sincera sull’immigrazione e dopo Starlet, un film gioiello su un incontro tra una giovane aspirante attrice porno e un’anziana ottantenne, Baker gira un nuovo lungometraggio a basso costo utilizzando un IPhone con telecamere dotate di adattatori nuovissimi.

Il risultato è Tangerine, un ritratto dotato di un’energia reale, un film crudo e esuberante che si muove velocemente, tra una raffica di dialoghi, tra le minoranze e gli emarginati e le movenze delle protagoniste.
_ C’è soprattutto una grandissima tenerezza di fondo a rendere questo film irresistibile con tutte le sue assurdità e i suoi deliri.
_ E’ l’atmosfera che diventa calore e in particolar modo l’assenza di giudizio e di condiscendenza verso i suoi personaggi emarginati che rendono il film di Sean Baker vivace e umano.