Elegante, incede lenta, consapevole della sua bellezza; attraversa una piazza parigina, le spalle coperte da una stola di cachemire, vestita di bianco con due cocche di seta color corallo che si intrecciano sui glutei morbidamente fasciati. Un sorriso schiude appena le sue labbra sensuali e lo sguardo ombrato da folte ciglia, unito alla curva del mento proteso, rivela un pieno controllo.
Dalla polizia tributaria francese a Scottland Yard, a pochi passi o a centinaia di chilometri, tutti la guardano mentre sorseggia un tè nel dehors di un elegante bar e le viene consegnata una lettera.
Angelina Jolie, filiforme e carnale, è Elise, una donna misteriosa, col cuore in ostaggio. Ama riamata un uomo che non vede da anni, Alexandre Pearce, un affascinante banchiere che ha rubato un’ingentissima somma, ricercato dal fisco e da un temibile gangster inglese che si muove accompagnato da sicari russi. Con la speranza di incontrarlo, Elise parte per Venezia e seguendo le sue indicazioni sceglie in treno un uomo dalla corporatura a lui simile, un introverso e svagato matematico del Wisconsin (Johnny Deep), a cui si accompagna per confondere le tracce.
Mentre scorrevano i titoli di coda de Le vita degli altri, per molti è cominciata l’attesa. Ora l’attesa è terminata: il nuovo film di Florian Henckel Von Donnersmarck, remake americano di Anthony Zimmer (2005), scritto e diretto Jérôme Salle e interpretato da Sophie Marceau e Yvan Attal, è un thriller alla 007 con uno sguardo di desiderio all’eleganza di Hitchcock. Un mistone di azione e sentimento, di glamour e lusso, tra i canali e i palazzi di una Venezia lussureggiante e iconograficamente assai ovvia.
Al volante di una lancia, la girl non è più di Bond, ma non è neanche completamente liberata: così combattuta tra l’assenza ingombrante e generosa di un uomo assente che sa amare riempiendole gli armadi di mise meravigliose e oreficeria da svenire, e la concretezza di un affascinante professore malinconico. Accanto, si anima un folto gruppo di attori nostrani, che per l’occasione declinano le conosciute tipologie italiche: Frassica con l’immancabile divisa da carabiniere, De Sica ispettore di polizia, un po’ corruttibile, Pecci e Boni, rappresentanti della polizia investigativa, Neri Marcoré, ancora una volta receptionist d’hotel (già in Nine) e Roul Bova, un piacione dalle nobili ascendenze.
Le azioni sono tutte sul filo del ridicolo, dall’inseguimento per tetti che risente dello stacco da studio, ancor più della vecchia Hollywood dei trasparenti, alla girandola dei motoscafi, tanto assurda da distrarre lo spettatore dalla suspance.
Al centro di tutto è lei, Angelina, che diventa corpo del film; un’attrazione, un’esposizione di femminilità ed eleganza che per eccesso rischia di assimilare la sua persistenza ai trenta secondi del commercial di un profumo; ma ciò detto, ci si diverte, forse non proprio tutto era nelle intenzioni ma, anche se lo sviluppo si presenta prevedibile, anche se il film non è riuscito, paradossalmente ci si diverte. Gli ingredienti ci sono: belli i protagonisti, tandem di romanticismo e azione tra sontuosi interni e tanghi improvvisati e una città meravigliosa, scintillante e decadente che fa da scatola magica per una storia che va tanto bene per una scelta di disimpegno e di festa.
Un’alternativa per non ingrassare troppo il cinepanettone.
Titolo originale: The Tourist
Nazione: U.S.A., Francia
Anno: 2010
Genere: Drammatico, Thriller
Durata: 104′
Regia: Florian Henckel von Donnersmarck
Sito ufficiale: www.thetourist-movie.com
Sito italiano: thetourist.01distribution.it
Social network: facebook | twitter
Cast: Johnny Depp, Angelina Jolie, Timothy Dalton, Paul Bettany, Rufus Sewell, Raoul Bova, Ralf Moeller, Steven Berkoff, Christian De Sica, Nino Frassica, Daniele Pecci
Produzione: GK Films, Spyglass Entertainment, Studio Canal
Distribuzione: 01 Distribution
Data di uscita: 17 Dicembre 2010 (cinema)