Partito il 30 Giugno da Barcellona il nuovo 360° Tour degli U2 è arrivato in Italia per due date, il 7 e l’8 luglio a Milano.
Il suo nome è the claw, l’artiglio. Bono dice che l’ispirazione per la sua progettazione
è arrivata dopo la visita alla Sagrada Familia, l’imponente basilica progettata da
Gaudi a Barcellona, ed in effetti quello che si consuma ai piedi di questa struttura per
certi versi assomiglia molto ad una funzione religiosa. Per altri invece sembra
un’astronave aliena, e non a caso prima dell’inizio del concerto gli altoparlanti
suonano Ground Control to Major Tom di David Bowie.
Pochi minuti dopo le nove l’artiglio si oscura, il pubblico urla, sul palco Larry Mullen Jr raggiunge la batteria ecomincia a picchiare sul tom-tom. Da sotto salgono The Edge e Adam Clayton, pochisecondi e compare anche il maestro di cerimonia, Bono. Sansiro è tutto per gli U2, la gente ricopre il prato, e per la prima volta tutti i livelli delle quattro tribune, a
trecentosessanta gradi. La novità di questo tour sta proprio qui, nella concezione di
una struttura scenica che garantisce una buona visuale a tutti gli spettatori ad ogni
livello e settore. Le distanze vengono ridotte, e tutti diventano parte dello spettacolo.
Breathe, No Line on the Horizon, Get on your boots e Magnificent, i quattro irlandesi
sparano subito il meglio del loro ultimo album, il pubblico risponde bene, ma è solo
l’inizio.
Beautiful day illumina lo stadio, mentre quando suonano I Still Haven’t
Found What i’m looking for, unita a Stand By Me, le voci della folla si
sovrappongono al canto di Bono. È il momento più divertito della serata: sul palco
arriva Eve la figlia di Bono, è il suo compleanno e a lei è dedicata Party Girl con
tanto di bottiglia di champagne. The Unforgettable Fire è una di quelle canzoni che i
fan aspettavano da tempo, e Bono non li delude, City of Blinding Lights e Vertigo
riportano alla memoria il primo concerto degli U2 a Sansiro quattro anni fa mentre una
versione tecno di I’ll Go Crazy If I Don’t Go Crazy Tonight, che non tutti i fan
digeriscono, permettono a Larry di lasciare la batteria e percorrere suonando un bongo
la passerella che circonda il palco. Inizia la parte dedicata all’impegno politico,
Sunday Bloody Sunday, Pride, Mlk e Walk On dedicata alla leader Birmana Aung San
Suu Kyi. Un discorso registrato dell’arcivescovo Desmond Tutu introduce al gran
finale con Where the Streets Have no Name e One prima della quale Bono si rivolge
al presidente del consiglio italiano chiamato a mantenere, in occasione del G8 dell’aquila, le
promesse fatte a favore del continente africano. Una piccola pausa e ricompaiono sul
palco: Bono indossa una giacca ricoperta di piccoli laser rossi, immerso dal fumo e
con un microfono simile a quelli che si usa nei ring del puglilato, l’effetto scenico è
notevole. Ultraviolet (light my way) da Acthung Baby del 1992 anticipa With or
Without You, ottantamila persone all’unisono e più di qualche lacrima versata. La
bellissima Moment of Surrender chiude il concerto: le luci si accendono, il viaggio
sull’enterprise U2 per questa sera è finito, mentre nell’aria riecheggia l’Ave Maria
cantata da Luciano Pavarotti.
Foto a cura di Tommaso Gastaldi Copyright © NonSoloCinema.com – Tommaso Gastaldi