“UNA BARCA NEL BOSCO” DI PAOLA MASTROCOLA

"Sei come una barca nel bosco, Gaspare."

Gaspare Torrente, figlio di un pescatore, e un vero talento nel tradurre dal latino, si trasferisce a Torino, dalla sua isola, per studiare in una “buona scuola del Nord”, con la madre, nell’appartamento di zia Elsa.

Le aspettative nei confronti di un ragazzino che a tredici anni traduce Orazio e legge Verlaine sono sicuramente alte..e altrettanto alte le attese nei confronti di un liceo del Nord Italia, che dovrebbe sviluppare le potenzialità di una tale brillante intelligenza.
Gaspare però si ritrova in un mondo che gli sfugge, un mondo in cui non riesce a inserirsi, fatto di “mode” che nascono e sfuggono come foglie al vento, un mondo di superficialità e giudizi banali, dove le vecchie amicizie dell’isola risuonano come un’eco lontana, appartenente al passato.

Il liceo lo travolge come una tormenta, e stravolge apparentemente la sua personalità, segregandola a poche ore della giornata, che dedica alla traduzione di Orazio e ad altre bizzarre passioni che diventeranno gradualmente espressione di una personalità che la massa ha tentato di soffocare sotto il peso delle proprie aspettative.
Il ragazzino si “perde” nel tentativo di integrarsi, cerca di inseguire e stare al passo con i compagni, ma sembra sempre arrivare un secondo più tardi, al liceo e da adulto. C’è sempre qualcosa che gli sfugge, troppo teso a conformarsi perde di vista i propri veri obiettivi, e rimane destinato a essere “secondo”.

Un ragazzino che sembra troppo adulto per la propria età, e un adulto che infine torna ragazzino, imparando a esprimersi nella propria candida unicità solamente molti anni più tardi, riscattando forse gli anni passati a capire che cosa voler essere.

“Sei come una barca nel bosco, Gaspare.”

Paola Mastrocola si conferma una maestra nella letteratura per ragazzi e non. Ancora una volta incontriamo il contesto scolastico, ma a parlare stavolta è uno studente, il racconto procede come un diario diviso in cinque parti. Il tempo scorre, sembra farlo in modo uniforme, ma nella conclusione si spiega la differente dimensione dei primi tre capitoli rispetto agli ultimi due.

Il finale è commovente, e significativo. Un romanzo di formazione, un piccolo poema epico, che narra con sottile ironia le piccole imprese, folli e bizzarre, di un ragazzino come tanti, che cerca di diventare uomo in un contesto che gli è estraneo. Un ragazzino adulto, e un adulto ragazzino si incontrano e si scontrano, senza trovare tregua se non nelle ultime pagine. Un romanzo sulla capacità di esprimere la propria identità, che a tratti riporta a “Che animale sei?”, privato della chiave fiabesca, ma con una medesima forza di espressione.

Semplice il talento dell’autrice, fresco come in tutti i suoi romanzi. Sa unire sapientemente ironia e drammaticità, senza mai appesantire in un senso o nell’altro, giocando gli equilibri tra le due forze.

Paola Mastrocola non delude nemmeno in questa occasione.

Paola Mastrocola è nata nel 1956 a Torino, dove tuttora risiede. Insegna lettere in un liceo scientifico. Presso Guanda ha pubblicato oltre a “Una barca nel bosco” (Premio Campiello 2004; Premio Alassio Centolibri – Un autore per l’Europa 2004), “La gallina volante” (Premio Italo Calvino per l’inedito 1999, Premio Selezione Campiello 2000, Premio Rapallo – Carige per la donna Scrittrice 2001), “Palline di Pane” (finalista al Premio Strega 2001), “La scuola raccontata al mio cane” e “Che animale sei?”.

Paola Mastrocola, “Una barca nel bosco”. Casa editrice: Guanda. Anno di pubblicazione: 2004. Pgg. 257. Euro 8.00