Venezia 70. Orizzonti
Due ragazze, un’estate calda e soffocante, il desiderio di mettere da parte i soldi necessari per andare via dalla vita di provincia che a Luisa e Renata va decisamente stretta; via dalla piccola comunità che le ha cresciute, tra feste di paese e raduni indipendentisti e xenofobi, famiglie sfinite e nuove generazioni di migranti presi di mira da chi si sente sempre minacciato. La prima è piena di vita, disinibita, trasgressiva quanto la seconda è oscura, arrabbiata e bisognosa d’amore. Le vite delle due giovani raccontano la storia di un ricatto, di un amore tradito, di una violenza subita: Luisa usa Bilal, il suo fidanzato albanese, Renata usa il corpo di Luisa per muovere i fili della propria vendetta. Luisa, Renata e Bilal rischieranno di perdersi, di perdere una parte preziosa di sé, di perdere chi amano, di perdere la vita.
Si volge in Veneto (è stato girato a Villafranca di Verona) ma, come ha affermato il regista Alessandro Rossetto, Piccola Patria – presentato in concorso nella sezione Orizzonti – racconta storie che sarebbero potute accadere in qualsiasi provincia del pianeta. Storie di razzismo: il diverso – per religione, provenienza o orientamento sessuale – fa paura, va ritenuto colpevole di tutti i mali possibili e va odiato, a prescindere. Il vecchio adagio ‘piove: governo ladro!’ potrebbe venire riadattato in ‘piove: è colpa degli immigrati!’ Storie di tante, troppe, persone rimaste senza aspirazioni e senza sogni, in un Paese segnato dalla crisi economica, dalla mancanza di lavoro e di opportunità.
Storie di adolescenti che invece i propri sogni vorrebbero afferrarli e viverli, che farebbero di tutto per non diventare gli adulti inerti e rassengati che vedono nei loro genitori. Eppure, nonostante l’universalità delle tematiche, è uno spaccato di vita decisamente italianissimo quello cui ci troviamo di fronte. Girato a basso budget, il primo lungometraggio di fiction realizzato da Rossetto ha un taglio quasi documentaristico – e non è un caso, visto il curriculum del regista – e ritrae con spietata sincerità l’Italia di oggi. Povera non solo in termini economici, ma soprattutto in termini di cultura e di valori umani.
Convincenti le due giovani protagoniste Maria Roveran e Roberta De Soller, ottimi Vladimir Doda e Lucia Mascino. A non convincere del tutto, invece, sono sceneggiatura e dialoghi, probabilmente penalizzati dalla scelta registica di utilizzare l’improvvisazione come strada per studiare ed approfondire i personaggi.
Titolo originale: Piccola patria
Nazione: Italia
Anno: 2013
Genere: Drammatico
Durata: 100′
Regia: Alessandro RossettoCast: Maria Roveran, Vladimir Doda, Mirko Artuso, Diego Ribon, Lucia Mascino, Roberta Da Soller, Nicoletta Maragno
Produzione: Arsenali Medicei, Jump Cut
Data di uscita: Venezia 2013