“Yona Yona pengin” di Rintaro

Ritorno all'animazione giapponese

Venezia 66. Fuori Concorso
Dopo Ponyo sulla scogliera di Miyazaki presentato l’anno scorso in mostra, non si poteva pretendere un altro capolavoro dell’animazione giapponese anche in quest’edizione, ma sicuramente Yona Yona pengin di Rintaro è una bella scoperta tra le novità del settore che nella sperimentazione cerca un rilancio in un’annata che ha visto l’Europa, grazie al film festival di Locarno (in agosto) e il museo del cinema di Torino (tra pochi giorni) riscoprire come l’animazione giapponese di grandi maestri ci abbia raccontato quella cultura e quelle tradizioni, fondamentali anche per capire l’evoluzione occidentale.

Rintaro ha concepito questa favola per “toccare il cuore di moltissimi bambini in tutto il mondo” senza voler offrire altre chiavi di lettura per l’avventura della piccola Coco, orfana di padre che ogni notte sgattaiola fuori di casa, nascosta in un costume da pinguino che pensa le permetterà un giorno di volare. Il bizzarro costume la porterà ad una serie di equivoci e alla conoscena del mondo dei folletti, alla nascita di piccole grandi amicizie e alla lotta comune per salvare il villaggio che il terribile imperatore delle tenebre vuole soggiogare.

Accattivante evocazione di un mondo magico che vuole nel contempo esaltare la fiducia in se stessi, il tutto reso da un fluido connubio di animazioni 2D e 3D (il primo film d’animazione con grafica a computer tridimensionale della mad house, che propone un incontro tra la più moderna tecnologia visiva e la tradizione del disegno dell’anime classico) e dal rapporto che nella filosofia giapponese viene attribuito agli animali in relazione con gli esseri umani.

Sebbene sul piano narrativo si tratti di una storia molto semplice, quasi banale, il nuovo lavoro di Rintaro che si è affacciato al mondo degli anime nel 1958 come colorista e che, dopo la consacrazione professionale arrivata alla fine degli anni ’70 (ha diretto Capitan Harlock e Galaxy Express 999), è andato sempre più a rappresentare una visione più occidentalizzata del cartone animato, Yona Yona pengin stupisce ed emoziona per forza e bellezza delle immagini. L’animazione è un vortice di colori, fantasia e creatività, il tutto accompagnato dalle note melodiose di piccole canzoncine molto simpatiche.

Titolo originale: Yona Yona Penguin
Nazione: Giappone, Francia
Anno: 2009
Genere: Animazione
Durata: 87′
Regia: Rintaro

Cast (voci): Ei Morisako, Hikari �ta, Y�ji Tanaka
Produzione: Denis Friedman Productions, Mad House

Data di uscita: Venezia 2009