È iniziato il 30 marzo a Pontremoli (e si concluderà l’1 aprile) Curae Festival, un appuntamento – ideato e diretto da Paolo Billi (regista del Teatro del Pratello), Lisa Mazoni (Associazione Puntozero di Milano) e Federica Brunelli (mediatrice della cooperativa Dike, Milano) – che analizza i collegamenti tra teatro, giustizia minorile, mediazione e giustizia riparativa, parole che costituiscono il sottotitolo programmatico. Organizzato dal Teatro del Pratello di Bologna, dall’Associazione Puntozero di Milano e dalla Cooperativa Dike di Milano e promosso dal Dipartimento di Giustizia Minorile e di Comunità, dal Ministero di Giustizia, dal Comune di Pontremoli e dall’Istituto Penale per i Minorenni di Pontremoli, il festival, con spettacoli e tavole rotonde, vuole far dialogare e confrontare registi di teatro, rappresentanti delle istituzioni, magistrati, mediatori, studiosi di diverse discipline, docenti di università italiane oltre a direttori e operatori degli IPM e dei Servizi di Giustizia Minorile coinvolti: Bari, Airola, Catanzaro, Bologna, Pontremoli, Milano, Palermo, Cagliari, Acireale e Caltanisetta.
La manifestazione, quindi, apre all’incontro fra diversi saperi e diversi sguardi, facilitando un dialogo sulla dimensione drammatica di alcune esperienze che coinvolgono la vita dei minori vittime e autori di reato, sulla capacità trasformativa di percorsi che permettono di incontrarsi oltre il proprio ruolo e aiutano a progettare azioni che riparano. Il festival si pone come obiettivo quello di porre domande, offrire prospettive, portare testimonianze sulle possibili interazioni tra teatro e giustizia riparativa, in quanto gli obiettivi e gli “attori” dei programmi di giustizia riparativa sono spesso comuni, considerando sempre che il teatro è un veicolo di esperienze e non solo uno strumento operativo.
Oltre a reading, dibattiti, tavole rotonde e presentazioni di libri, spazio particolare è dedicato agli spettacoli: il primo dei due in programma, Capuleti vs Montecchi, una mediazione possibile? vede protagonisti i ragazzi dell’Istituto Penale Minorile Beccaria di Milano e dell’USSM di Milano su testo e regia Giuseppe Scutellà: è una riflessione sul disagio, sulla devianza minorile, la giustizia, condivisa dai ragazzi detenuti con un pubblico di coetanei, per mostrare che cambiamento e crescita personali sono possibili e mettere in luce possibili nuovi approcci nel considerare il reato. Il secondo, Il pregiudizio spiegato a mia nonna, testo e regia di Paolo Billi, porta in scena le ragazze dell’Istituto Penale Minorile di Pontremoli e gli studenti degli Istituti Superiori del territorio. Tema dello spettacolo, raccontare il pregiudizio a una persona anziana evitando semplici ricette per combattere un fenomeno così radicato, in un’indagine che parte dai luoghi comuni, dalle frasi fatte, dal buon senso, per approdare agli stereotipi di uso quotidiano, che ne rappresentano il terreno di coltura.