A Treviso Paolo Fresu evoca l’universo musicale di Miles Davis

Cosa lascia dietro di sé un mito ? L’universo creativo e visionario di  Miles Davis, artista mitico per antonomasia scomparso nel 1991, sarà evocato da Paolo Fresu in Kind of Miles , in scena al Teatro Del Monaco da giovedì  12 a sabato  15 dicembre.Le recite iniziano alle 20,30: venerdì 13 ne sono in programma due, una con inizio alle 18, domenica 15 la recita inizia,invece, alle 16. Kind of Miles unisce il racconto di Fresu dedicato a Davis,  personalità  eccentrica e di spessore,   con un percorso musicale che mira a ricostruire la vita e la musica di un artista che ha segnato il Novecento attraverso il suo universo sonoro e le sue relazioni artistiche e umane.

Con Fresu, tromba, flicorno e multieffetti, saranno sul palco Bebo Ferra, chitarra elettrica, Christian Meyer, batteria, Dino Rubino, pianoforte e Fender Rhodes, Federico Malaman, basso elettrico, Filippo Vignato, trombone, multieffetti, synth, Marco Bardoscia contrabbasso, Stefano Bagnoli, batteria. La regia dello spettacolo prodotto dal Teatro Stabile di Bolzano è di Andrea Bernard, disegno luci Marco Alba, costumi Elena Beccaro. La scenografia che ospita gli artisti è abitata dai visual di Marco Usuelli e Alexandre Cayuela elaborati dal vivo sulla base degli impulsi sonori registrati da sensori indossati da Paolo Fresu.Il racconto di Fresu, che firma anche la drammaturgia, è puntellato da momenti personali di vita vissuta (soprattutto l’apprendistato del jazz a cavallo tra gli anni Settanta e Ottanta), dalla comparazione con l’alter ego Chet Baker e da storie tratte dalla fiorente letteratura su Davis. « Miles ci ha insegnato ad andare sempre avanti. Credo che in questo momento storico, al di là dell’estetica, ci sia un bisogno impellente di vedere oltre le cose. Forse saranno proprio la visionarietà, la poesia e il coraggio a darci la possibilità di salvare il pianeta» riflette Fresu.

  Kind of Miles chiude  la trilogia che ha visto Paolo Fresu protagonista di Tempo di Chet e Tango Macondo con un lavoro musicale e teatrale capace di disegnare il mondo creativo e visionario del trombettista statunitense nato nel 1926. Miles Davis è un uomo capace di raccontare una storia recente che va oltre il jazz e la cui personalità marcata appare non solo attraverso la sua tromba ma anche nel viso scavato, gli occhi profondi e le mani rugose. . Il racconto di Fresu, che firma anche la drammaturgia, è puntellato da momenti personali di vita vissuta (soprattutto l’apprendistato del jazz a cavallo tra gli anni Settanta e Ottanta), dalla comparazione con l’alter ego Chet Baker e da storie tratte dalla fiorente letteratura su Davis.