Già vincitore del premio Solinas “Miglior Documentario per il Cinema”, approda alla sesta edizione dell’Edera Film Festival di Treviso il lungometraggio “Across” di Irene Dorigotti, classe 1988, antropologa visiva nata a Trento, laureata prima a Bologna poi a Torino, da sempre appassionata di antropologia culturale, etnologia e sociologia. Nipote e figlia di viaggiatori (il nonno Valerio ha fondato la prima agenzia di viaggi in Italia), educata con i valori Scout, in questa sua opera ci invita a comprendere non solo la differenza tra “turista” e “viaggiatore” ma soprattutto tra “viaggiatore” ed “esploratore”.
In occasione dell’ostensione della Sindone a Torino, Irene torna a indossare la divisa degli Scout, che ha frequentato dagli otto ai vent’anni, e intraprende un viaggio, reale e spirituale, tra Italia, Messico, Vietnam e Cambogia, alla ricerca di risposte che la portino a una dimensione sacra.
In questo road movie, poeticamente accompagnati dalle animazioni di Simone Rosset, dalla voce narrante di Fabio Bussotti e dalle musiche di Enrico Ascoli, viaggiamo assieme a Irene e incontriamo Gesù a Torino, ci immergiamo nel sincretismo e nel vociare del Messico, entrando in contatto con la Sacra Muerte e il senso di impermanenza, veniamo travolti dal caos del Vietnam sino a giungere ai Templi di Angkor Wat in Cambogia.
L’apice della poesia e, allo stesso tempo, della tensione, viene raggiunto con la scena del volo dei fenicotteri girata in Sardegna. Ogni creatura, tra un battito d’ali e l’altro, disegna nel cielo una croce (A-CROSS), e tra un battito d’ali e l’altro si nasconde un piccolo segreto che ci rivela la stessa Irene: Simone Rosset aveva disegnato negli storyboard la scena con i fenicotteri e loro sono passati esattamente come li aveva disegnati lui. Si sono detti che, in quel momento, si era manifestato il “Dio del Cinema”.
Terra, fuoco, acqua e aria ci accompagnano lungo tutta questa avventura, abbracciando un quinto elemento, l’etere – la luce Divina – che giunge dall’alto per avvolgerci nelle nostre nuove consapevolezze. Al termine di questo viaggio, spogliandoci delle nostre “divise” (come Irene si spoglia della divisa Scout), ci immergiamo nudi, con la protagonista, nelle acque profonde del mare, come in un nuovo battesimo, per riemergere e rinascere a noi stessi, e sembra quasi di sentire, tra il rumore delle onde, la voce del poeta persiano Rumi “Ho cercato in templi, chiese e moschee ma ho trovato il Divino dentro il mio cuore”. Ma che sia chiaro: questa non è la meta del viaggio. È la partenza.
“Across” è un caleidoscopio: lasciate ogni certezza e passateci attraverso.