Elia Cecino è il vincitore della 36° edizione del Concorso Pianistico Nazionale Premio Venezia, concluso sabato scorso al Teatro La Fenice e riservato ai migliori giovani diplomati nei conservatori di musica italiani. Trevigiano, classe 1991, Elia Cecino si è conteso il podio con Giovanni Bertolazzi, che si è aggiudicato il Premio Alfredo Casella accompagnato da un’ampia ovazione del pubblico in sala. Un duello capace di evidenziare le personalità contrastanti dei due pianisti, richiamate qui al confronto diretto.
Così l’animo passionale di Cecino ha trovato espressione nelle Variations sérieuses di Mendelssohn, condotte con particolare pathos insieme a Chasse neige dagli Études d’exécution transcendante di Liszt e la Seconda Sonata di Chopin. Se le sonorità esibite da Cecino tendono più a forzare il limite del forte che ad abbassarsi sotto la soglia del piano, la tavolozza timbrica e dinamica di Bertolazzi si presenta molto più nutrita, in linea con il piglio estroverso del suo pianismo.
Articolazioni al limite dell’udibilità sostengono i guizzi melodici della Sonata Hob. XVI: 23 di Haydn in un travolgente vortice di colori e idee originali. Meno adatto al suo temperamento, all’Intermezzo op. 118 n 2 di Brahms è seguito una non felice trascrizione pianistica di Guido Agosti dell’Uccello di fuoco di Stravinsky che, seppur condotta con impressionante abilità, ha limitato la resa musicale del capolavoro russo.
Il programma, per certi versi poco convenzionale, riporta tuttavia l’accento sull’acuta sensibilità di Bertolazzi in termini di ricerca interpretativa, oltre che di scelta di repertorio. Elementi essenziali che potrebbero avere un ruolo determinante per l’affermazione del giovane pianista veronese sulla scena del pianismo internazionale.
Al terzo posto si è classificato invece Guido Orso Maria Coppin del Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano, quarto classificato è risultato Alessandro Del Gobbo, proveniente dal Conservatorio Jacopo Tomadini di Udine, mentre il quinto posto è andato a Maximilian Trebo, diplomato al Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano.
Presieduta da Fabio Vecchi, quest’anno la giuria tecnica è stata composta da Massimiliano Damerini, Gabriele Gandini, Luca Mosca, Giorgio Pestelli e Roberto Prosseda, e alla Giuria Popolare degli Amici della Fenice, presieduta da Elena Barbalich.