All’artista Alberto Garutti è stato assegnato alla Triennale di Milano il premio del concorso artistico internazionale a invito Ca’ Corniani. Terra d’avanguardia, per la realizzazione delle opere per le Tre Soglie di Ca’ Corniani, storica tenuta di Genagricola (gruppo Generali).
La giuria ha selezionato il suo progetto Le Tre Storie di Paesaggio per suo il forte impatto visivo e l’alto valore artistico, perfettamente coerente con la storia e il paesaggio di Ca’ Corniani, che con i suoi 1700 ettari di estensione nell’entroterra di Caorle è una delle più grandi aziende agricole italiane.
Il concorso artistico per le Tre Soglie di Ca’ Corniani si inserisce in un più ampio progetto di valorizzazione paesaggistica della tenuta con l’obiettivo di farla rinascere anche come meta turistica.
Un grande tetto dorato per un antico casale ora abbandonato, una scritta al neon che si illumina a ogni fulmine che cade in Italia, delle sculture ritratto dei cani e cavalli che vivono nel podere, sono queste le tre opere di Alberto Garutti saranno inaugurate nel maggio 2018 durante l’opening della 16. Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia.
Le opere di Alberto Garutti, che saranno situate nelle Tre Soglie d’ingresso della storica tenuta di Genagricola, in provincia di Venezia, hanno l’obiettivo di attrarre interesse e innescare un processo di scoperta del luogo, grazie alla loro spiccata e riconoscibile capacità di integrare stabilmente arte e agricoltura, aprendo a nuove forme di dialogo, sviluppo e rivitalizzazione del territorio.
“Ca’ Corniani è importante per noi, non è solo una tenuta storica, la prima bonifica, ma il simbolo della nostra attività di assicuratori. Siamo un’industria strategica che guarda sempre al futuro, capace di intervenire positivamente nello sviluppo sostenibile delle società moderne, di renderle più sane e in grado di adattarsi ai cambiamenti – spiega Marco Sesana, Country Manager e Amministratore Delegato Generali Italia – Crediamo che l’arte sia un eccezionale strumento per valorizzare i territori. La cultura e l’arte fanno infatti parte dell’identità del nostro Paese e riteniamo che possano essere un volano anche di crescita e sviluppo economico dei territori.”
“L’agricoltura è produttrice di cultura. Lo è sempre stata, specie in Italia, dove l’attività agricola ha disegnato borghi e paesaggi spettacolari, che perfino l’UNESCO ha deciso di riconoscere e di promuoverne la tutela: è stato così per le Langhe e il Monferrato, e ci auguriamo sia così per altri territori. Ma l’intervento che abbiamo messo in campo a Ca’ Corniani ha una lungimiranza diversa e una finalità diversa: in questo caso non è l’attività agricola a disegnare il paesaggio e renderlo opera d’arte, ma è l’arte (pura) che interviene sul paesaggio agricolo, fornendo lo stimolo per prendere coscienza del territorio. Per questo motivo la giuria ha ritenuto di premiare le opere di un artista che nel territorio si è immerso per capirlo ed interpretarlo” aggiunge Alessandro Marchionne, Amministratore Delegato di Genagricola.
“Le tre opere che Alberto Garutti ha concepito per le tre soglie di Ca’ Corniani – spiegano Elena Tettamanti e Antonella Soldaini, curatori artistici – sono coerenti con il percorso da lui avviato a partire dalla fine degli anni Novanta per cercare un nuovo significato per le opere installate in contesti non specificatamente deputati all’arte ma in spazi pubblici e fruibili da tutti. Per capire appieno il valore innovativo del linguaggio di Garutti, è importante rimarcare alcuni concetti per lui fondamentali e diventati negli anni ormai imprescindibili per chiunque affronti il tema dell’opera site specific. Per esempio, il rispetto per il luogo in cui l’opera venga collocata, l’attenzione per la realtà sociale circostante, la conoscenza approfondita del contesto. Tutte problematiche fortemente innovative nel lessico dell’arte pubblica, dove prima prevaleva una pratica scultorea monumentale e autoreferenziale. In questa ottica la strategia che l’artista ha adottato anche per Ca’ Corniani é risultata, per usare le sue parole: “non invasiva ma minima, sentimentale, economica, e priva di gerarchie”.