La seconda commedia agrodolce del trentottenne regista ungherese Gábor Reisz vede lui stesso come protagonista mentre nei panni dei genitori ci sono ancora gli stessi attori del precedente film. Di nuovo si tratta di una storia che, col pretesto di raccontare una disavventura sentimentale, offre lo spunto per varie riflessioni sull’assunzione di responsabilità, sul dovere, sulla famiglia, sul lavoro e, insomma, sulla vita.
Tamás ha ormai trentatré anni, fa il pubblicitario e ritorna a Budapest da Parigi, dove la fidanzata Anna lo aveva lasciato. Rientrando nella sua città nota come sia invasa da cartelloni pubblicitari, specialmente quelli dei petti di pollo, che ne avviliscono l’estetica, ben diversamente dalle più discrete pubblicità che vedeva a Parigi. “Ma Parigi – osserva il padre – non è stata bombardata”.
Nel suo vivere quotidiano affiorano i ricordi della sua ex, che si mescolano ai suoi alter ego infantili (lui a 7 anni, a 14 e a 17), con una serie di gag esilaranti. Il bislacco Tom fin dall’infanzia non è mai riuscito a portare a termine nulla e dopo ogni sconfitta si rifugia dalla strampalata ma benevola zia, alla quale ne combina sempre una ma che è l’unica che apprezzi le sue poesie (gli suggerisce di spedirle a un giornale), i suoi dipinti (li tiene appesi in casa) e la sola alla quale lui confidi le sue prime “cotte” (“l’amore è un miracolo e dura per sempre”, gli rivela lei).
Sembra proprio però che con la morte della zia la sua vita si faccia ancora più svalvolata e alla fine gli tocca il paradosso di un contratto per una campagna pubblicitaria proprio per una azienda che vende petti di pollo.
Nel suo perenne rimpianto dell’adolescenza Tom si rende conto che in realtà quello che lui è oggi non è altro che il risultato di quelle scelte fatte allora con leggerezza, superficialità, disimpegno. Una riflessione amara, ma fatta sempre con ironia e umorismo.
Il film è brillante e bizzarro, anche se riprende in gran parte i temi del precedente (For-Some-Inexplicable-Reason, che al Torino Film Festival del 2014 aveva ottenuto il premio speciale della giuria) accrescendone però gli effetti di fantasiosità e di sorpresa. Lavoro intelligente nonostante il tono leggero e divertente che, presentato al concorso cinematografico torinese nel 2018, ha ottenuto una menzione speciale della giuria.
Per una curiosa combinazione, in una scena del film compare un manifesto della città di Santiago, appeso nella cameretta di Tom: Santiago è il titolo del film di Nanni Moretti che, presentato in anteprima a Torino il 1° dicembre 2018, ha concluso il festival cui ha partecipato Bad Poems.