
Vivere a Barbieland significa essere perfetti in un luogo perfetto. A meno che tu non stia attraversando una crisi esistenziale. Oppure tu sia un Ken.
Spiritoso, divertente, anarchico. Da dove cominciare a raccontare Barbie? Il nuovo atteso e anticipato film diretto da Greta Gerwig, prodotto e interpretato da Margot Robbie con Ryan Gosling e un cast che comprende la voce narrante di Helen Mirren (uno dei motivi per cui preferire la versione originale), America Ferrera e Kate McKinnon, è una girandola di emozioni, risate, intelligenti battute e colori – non solo rosa – che arriva nelle sale preceduto da una delle più gigantesche campagne di marketing della storia del cinema.
A Barbieland ogni giorno è il giorno più bello di tutti e tutto è perfetto: oltre alla bionda Barbie Stereotypical (Margot Robbie) ci sono varie Barbie che hanno attraversato la storia della bambola più venduta della storia dal 1959 a oggi: Barbie Astronauta e Barbie Dottore, Barbie Presidente e Barbie Premio Nobel per la fisica, che si salutano continuamente e gioiosamente; non c’è un solo ossigenatissimo Ken (Ryan Gosling, davvero divertente), ma diversi Ken in perenne competizione tra loro: perché Ken esiste solo se Barbie ha occhi per lui. C’è perfino (un solo) Allan – l’amico di Ken interpretato da Michael Cera – che ebbe una brevissima vita commerciale.
Se però, improvvisamente, una mattina l’acqua della doccia di Barbie è fredda, il toast a cuore è tutto bruciacchiato, i talloni sono piatti a terra e Barbie inizia a pensare, per esempio, alla morte, cosa fare? Non resta altro da fare che consultare la “stramba” Barbie ginnasta (una magnifica Kate McKinnon, stramba perché in passato è stata maltrattata da una bambina). La buffa Barbie ginnasta vive ai margini di Barbieland in una casa geometricamente imperfetta e l’unico suggerimento che può dare a Barbie è di cercare la verità sull’universo nel mondo reale.

E così, a bordo della Barbie car e accompagnata da Ken (ma guida lei, ovviamente), Barbie arriva in California, dove scopre che il mondo degli umani non è poi così bello come pensava, incontra il board tutto maschile (e piuttosto imbranato) della Mattel, capitanato dal CEO Will Ferrell, è inseguita in auto e persino arrestata. Soprattutto incontra Gloria, ieri una bambina che giocava con Barbie, oggi una madre single (America Ferrera, titolare di uno dei discorsi più potenti del film) che avrà un ruolo importante per il futuro di Barbie e Barbieland.

Ken, da parte sua, scopre l’esistenza del patriarcato, che tenta di replicare nella realtà di Barbieland per essere finalmente Ken, e non solo un’appendice di Barbie.
Ce n’è abbastanza per dire che Barbie è un film che ha molte facce e molte chiavi di lettura: una lettera d’amore alle donne che sono cresciute con Barbie, un inno all’empowerment femminile in una prospettiva nuova, che ribalta le critiche rivolte da sempre alla bambola Mattel; un film sul diventare adulti, sulle relazioni, sempre narrato con i toni della commedia venata di satira che si sposta dal mondo idealizzato e artificiale di Barbieland alla realtà degli umani.
Merito di Margot Robbie, e non solo per la sua interpretazione. Dopo averne acquistato i diritti, l’attrice australiana ha chiesto (lungimirante) a Greta Gerwig di scrivere la sceneggiatura. La regista (due nomination agli Oscar® per Lady Bird e Little Women) si fa aiutare da un altro pezzo da novanta del cinema statunitense: il marito regista Noah Baumbach (tre nomination anche per lui).
Il risultato è intelligente e arguto, come ti aspetti da due icone del cinema indipendente e intellettuale che si avventurano nel mondo della commedia. Applausi alla loro capacità di giocare con gli stereotipi e mettersi in gioco continuamente con ritmo e battute folgoranti, senza mai rinunciare alla complessità, e di rischiare anche un po’, regalando le battute migliori a Ken/Ryan Gosling.
Tecnicamente la bella fotografia di Rodrigo Prieto cambia registro e prospettiva nei due mondi, Sarah Greenwood realizza fantasmagoriche scenografie di Barbieland con una miriade di dettagli e la premio Oscar® Jacqueline Durran cura i costumi che ci fanno tornare bambine in una perfetta operazione nostalgia. Le musiche sono di Alexandre Desplat, con una colonna sonora pop che include brani di Nicki Minaj, Dua Lipa (che ha anche un piccolo cameo nel film) e il bellissimo What was I made for ?di Billie Eilish sui titoli di coda, assolutamente da perdere se volete vedere una storia di Barbie dal 1959 ad oggi.

Margot Robbie è perfettamente a suo agio in un ruolo perfetto per lei. Ryan Gosling e’ il miglior Ken che potessimo volere. America Ferrera e Kate McKinnon guidano un cast di non protagoniste che sembrano divertirsi genuinamente in ogni momento del film, trasmettendo allo spettatore la stessa sensazione.
Barbie è allegro, buffo e colorato – non solo di rosa Pantone C 219 – ma è anche film che ha cuore e vi farà uscire dal cinema con un grande sorriso stampato in faccia e la voglia di rivederlo.

Titolo Originale: Barbie
Regia: Greta Gerwig
Sceneggiatura: Greta Gerwig, Noah Baumbach
Interpreti: Margot Robbie, Ryan Gosling, America Ferrera, Kate McKinnon, Michael Cera, Ariana Greenblatt, Issa Rae, Rhea Perlman, Will Ferrell, Ana Cruz Kayne, Emma Mackey, Hari Nef, Alexandra Shipp, Kingsley Ben-Adir, Simu Liu, Ncuti Gatwa, Scott Evans, Jamie Demetriou, Connor Swindells, Sharon Rooney, Nicola Coughlan, Ritu Arya, Helen Mirren, Emerald Fennell, Dua Lipa
Fotografia: Rodrigo Prieto
Musiche: Alexandre Desplat
Paese: USA, Canada
Durata: 114 min
Distribuzione: Warner Bros.
Produzione: Heyday Films, LuckyChap Entertainment, Mattel Films, Mattel, Warner Bros. Pictures
Uscita (cinema): 20 luglio 2023
Colonna sonora: https://www.barbiethealbum.com/