Berlinale: “Kreuzweg – Le Stazioni della Fede” di Dietrich Brüggemann

Dietro la fede

Concorso
Il sonno della ragione genera mostri così Francisco Goya intitolò nel 1797 una sua famosa acquaforte. Frase di cui non ci si dovrebbe mai dimenticare.
Questo film, dal titolo drammatico e dal contenuto straziante, mostra la via crucis di Maria, una ragazzina nella Germania di oggi, torturata dalle ossessioni religiose del catechista e della propria famiglia, seguaci della Società di San Pio XII, una setta ultraintegralista cattolica.

Ogni stazione della via crucis di Cristo è messa in parallelo con un episodio non meno doloroso della vita di Maria. La bambina, prossima alla la cresima, è indotta dal catechista a colpevolizzarsi per ogni suo pensiero o azione. La arcigna madre la schiaccia sotto il peso della sua fanatica fissazione che ogni cosa, dalla musica al mangiare un gelato, sia peccato. La genitrice è così ottusa e cieca da non capire ciò che invece è chiaro persino per la ragazza alla pari che vive in famiglia, una francese che non a caso si chiama Bernadette, come la pastorella alla quale apparve la Madonna di Lourdes: che Maria è una bambina sensibile e amorevole, che vorrebbe vivere una vita normale come i compagni di scuola e altri ragazzi della sua età, ancorché cattolici.

D’altro lato Maria si preoccupa per il fratellino, affetto da autismo, e si impone macerazioni e privazioni affettive e fisiche convinta così facendo di guadagnare da Dio, con il sacrificio della sua vita, la guarigione per il piccolo.
L’odiosa madre tormenta insaziabilmente la povera Maria accusandola di ogni peccato, salvo poi andarne fiera e gloriarsi quando essa appare in odore di santità. E finalmente, di fronte alla donna ormai delirante, il sempre asservito padre le si ribella pure lui. Ma ormai è troppo tardi.

Il film è esplicito in ogni sua parte, crudo che di più non potrebbe. Non è certo distensivo né a lieto fine. È invece simbolo del dramma che ogni giorno, in ogni parte del mondo, si trovano a vivere innumerevoli giovani, soprattutto donne, martirizzate dalla famiglia o financo dalla società nella quale vivono, in nome di gigantesche e orribili superstizioni spacciate per fedi o religioni.
Laddove manca la ragione trionfa quel fanatismo integralista, cattolico o di qualunque altra religione esso sia, che porta a conseguenze devastanti e irreparabili. Il fatto più atroce è però che spegne assurdamente e arbitrariamente i più preziosi doni divini: la gioia e il piacere di vivere.

Via Crucis non sarà forse un film di successo ed è, questo sì, davvero un peccato. Anche perché la giovane protagonista è di una bravura straordinaria.

Germany / France 2014, 107 min
German
Rating R12
DIRECTOR:
Dietrich Brüggemann
CAST
Lea van Acken,
Franziska Weisz,
Florian Stetter