La caratteristica delle manifestazioni pluriartistiche delle Biennali d’Arte di Venezia si focalizza e si esalta nelle sue triplici finalità: “Il Festival deve venire inteso come luogo di incontro e conoscenza di produzioni artistiche; come luogo di ricerca intorno a temi predefiniti; il College come luogo della promozione originale di nuovi talenti e artisti”.

Con la dilatazione interpretativa di queste finalità si articola l’intervento del presidente del presidente della Biennale, Paolo Baratta, nel suo appuntamento con la Stampa avvenuto nel corso della mattinata del 30 maggio nella sala del Palazzo della Biennale di Venezia.

Il Presidente insiste sulla necessità di una programmazione triennale quale importante ed essenziale strumento di qualsiasi iniziativa artistica. In essa si scelgono le tematica e le si offrono come oggetto di dibattito tra gli autori e gli artisti.

È fiero nel sottolineare come le Biennali Veneziane offrano le occasioni agli artisti di ispirarsi, di creare e immettersi nel pubblico confronto.

Tra i temi plurali della Biennale, il più esclusivo e originale è quello di esaminare all’interno di ogni disciplina tematiche comuni alle altre discipline, per cui l’interdisciplinarità e l’intersettorialità devono appartenere a tutti i settori.

La pluralità del College – prosegue Baratta – consiste nell’essere un luogo di creazione che produce la ricchezza di questo nostro patrimonio di risorse artistiche. Da ciò discende che il College non è solo palestra per apprendere i segreti e i traguardi di opere valide, ma di creare pagine nuove da porgere al pubblico.

Con orgoglio sottolinea come la Biennale veneziana sia l’unica ad aver creato la formazione di coreografi e di aver dato la possibilità agli autori di manifestare e realizzare la propria potenzialità artistica.

Due saranno le settimane del Festival- dal 22 luglio al 5 agosto – con spettacoli in scena; 23 le novità. Di cui due in prima europea e sei in prima assoluta.

Il Direttore Antonio Latella si sofferma sul modo migliore di affrontare il teatro e il pubblico, analizzando con leggerezza di penetrazione il rapporto Teatro-Arte-Commercializzazione, toccando altresì i caldi temi della traduzione dei testi e del rapporto tra drammaturgia e scenografia.