Blow the man down è una ballata dei pescatori o marinai, racconta di una forte burrasca in mare che abbatte una nave, ma in realta’ si riferisce alla potenza del vento e del mare che possono far precipitare un uomo.

L’opera prima delle registe Danielle Krudy e Bridget Savage e’ una commedia nera inconsapevole di esserlo, con una galleria di personaggi bizzarri nella loro normalita’, messi in scena con affetto.

Il film e’ ambientato in un freddo Maine, due sorelle, poco più che maggiorenni hanno appena seppellito la loro madre. La più grande, Priscilla (Sophie Lowe) manda avanti il negozietto di famiglia, mentre la più giovane Mary Beth (Morgan Saylor) sogna di andare via da quella piccola cittadina tutta casa e chiesa, e fare nuove esperienze. Insieme a loro ci sono le amiche della madre, un gruppo affiatato di signore, Gail, Doreen e Susie (tre buffe e birbanti Annette O’Toole, Marceline Hugot e June Squibb), cui si aggiunge Enid Nora (Margo Martindale), cara amica della madre, forse addirittura la migliore amica, dal comportamento piuttosto ambiguo.

La sera del funerale Mary Beth va in un pub a bere e rimorchia un tipo, quando si rende conto che la situazione si fa pericolosa, scappa, l’uomo la insegue e per legittima difesa lei lo ammazza. Con l’aiuto di Priscilla, spaventata, ma lucida, Mary Beth fa sparire il corpo dell’uomo. Come se non bastasse, la ragazza tornata sul luogo del delitto scopre un sacchetto con molti soldi dentro, una manna considerati i debiti che ha lasciato la madre. Ovviamente la polizia indaga, nel mezzo ci si mette anche Enid Nora, che ha i suoi segreti, il gruppetto di donne capeggiate da Susie, che ha qualche conto da saldare, senza aggiungere lo stress di Priscilla e Mary Beth quando un giovane agente bussa alla loro porta.

Le due sorelle scopriranno che il tanto pio villaggio di pescatori dove vivono, ha un bel cumulo di ossa nell’armadio e loro, non da meno, ne hanno aggiunto qualcuno.

Blow the man down e’ un suggestivo noir con, come si diceva, una ventata di commedia nera, frutto di una sceneggiatura intelligente che gioca con le sfumature del genere. Acute nella descrizione delle immagini, le due registe hanno costruito un’atmosfera di sostenuta suspense, in sintonia con la trama. Questo e’ merito anche del loro modo genuino e istintivo di dirigere, credibile perche’ artigianale.