Presentato all’ottantesima Mostra del Cinema di Venezia nella sezione Orizzonti Extra, Bota Jonë è un film drammatico ambientato nel Kosovo otto anni dopo la fine della guerra. Nel 2007 le due cugine Zoé e Volta, che vivono insieme come sorelle in quanto la seconda ha perso il padre in guerra ed è stata abbandonata dalla madre, decidono di lasciare il villaggio dove hanno sempre abitato. Di nascosto si spostano dunque in città, esattamente a Pristina, per frequentare il primo anno di università.

Grazie alla possibilità di un alloggio universitario per orfani di guerra le due riescono ad inserirsi, anche se solo parzialmente, nella realtà accademica, non priva però di numerosi problemi e difficoltà, quale l’assenteismo dei professori. Le rivolte in ateneo sono all’ordine del giorno, ma i giovani kosovari che rivendicano l’indipendenza dalle Nazioni Unite, non vengono ascoltati e si definiscono una “generazione emarginata, dimenticata”.

Il destino delle due cugine, fino ad allora unitissime, inizia a prendere strade differenti: la visione della vita per entrambe le giovani infatti inizia ad essere totalmente disuguale. Nel dramma dell’incertezza e del caos politico post-conflitto le due adolescenti intraprendono il complesso percorso del diventare adulte, tra pentimento, amore, paura e voglia di riscatto.

Luàna Bajrami, con questa pellicola intima e sincera, racconta la vita della gioventù kosovara profondamente segnata dalla guerra degli anni ’90, ma allo stesso tempo rappresenta con grande sensibilità le difficoltà universali dei giovani prossimi a diventare adulti. Lo script è scorrevole e piuttosto semplice, spiccano talvolta delle frasi breve ma intense, che riassumono con forte impatto emotivo quanto la regista vuole sottolineare.

Come per la sceneggiatura e trama, anche per quanto riguarda la regia e la fotografia ci si trova di fronte ad un’opera priva di orpelli, che punta all’essenziale, a raccontare l’uomo in una fase estremamente delicata della propria vita, periodo in cui si andrà a solcare la strada che si percorrerà- salvo cambiamenti imprevisti- per molto tempo a venire.

Bota Jonë racconta senza retorica una storia articolata, come quella dei giovani cresciuti in un territorio segnato dal conflitto, ed al contempo parla alle persone di ogni età e generazione, che possono ritrovare i sé stessi del passato o del presente.