Capolavori ritrovati della Collezione di Vittorio Cini

Crivelli, Tiziano, Lotto, Canaletto, Guardi, Tiepolo

Palazzo Cini fino al 15 novembre offrirà un imperdibile appuntamento: i dipinti veneziani della collezione di Vittorio Cini per la prima volta riuniti e dunque visibili assieme, al secondo piano di quella che un tempo fu la dimora del celebre collezionista.

I trenta capolavori qui esposti, coprono un lunghissimo periodo, dal Trecento al Settecento. Grande assente il Seicento: questo permette di comprendere immediatamente alcune delle preferenze collezionistiche del mecenate. La mostra è sicuramente un’occasione preziosa anche e soprattutto per gli studiosi impegnati nelle ricerche su Vittorio Cini e le sue collezioni, un fervente cantiere di studio che tra i suoi obiettivi vede anche la pubblicazione del catalogo scientifico della Galleria di Palazzo Cini.
La mostra si spalanca sul Settecento, protagonista assoluto di questa esposizione, con i più grandi nomi dell’arte del secolo. Nella sua collezione trionfavano dunque Tiepolo, Francesco Guardi con i suoi Capricci, due bozzetti per le pale d’altare di Tiepolo e Canaletto con Capricci altrettanto sorprendenti. Mirabili sono I Fasti Veneziani di Antonio Guardi, tre album di disegni che illustrano la storia di Venezia con sapienti tratti, prove grafiche che sono testimonianza viva della sua impareggiabile maniera.

GuardiDal Settecento un salto temporale ci porta indietro fino all’altro secolo d’oro della pittura Veneta, quando artisti del calibro di Tiziano e Lorenzo Lotto facevano la loro comparsa sulla scena veneziana. San Giorgio che uccide il drago di Tiziano occupa senz’altro un posto di considerevole importanza, anche per la storia critica che gli appartiene. Nella medesima stanza si può ammirare un nucleo di ritratti maschili, tra cui il Ritratto di Gentiluomo – forse Fioravante degli Azzoni Avogadro – realizzato da Lorenzo Lotto.

Il Rinascimento era evidentemente un altro cavallo di battaglia della collezione di Vittorio Cini. Apre questa sezione un’opera di Bartolomeo Montagna, la Madonna con Bambino tra i santi Giovanni Battista e Francesco, considerato uno dei capolavori della pittura coeva. Attualmente è ancora poco conosciuto e la mostra da questo punto di vista è senz’altro un’occasione immancabile per studiarla da vicino ma anche per permettere di far conoscere questo gioiello della pittura rinascimentale.

La sezione dedicata al Trecento brilla di luce propria. Tra tutti i suoi inestimabili tesori ad attirare l’attenzione è soprattutto l’opera di Bernardino da Parenzo, San Vincenzo Ferrer resuscita i morti, una tavola che non può non suscitare meraviglia e stupore per la sua macabra concretezza, i suoi vividi dettagli e la forte caratterizzazione ed espressività dei volti.

Un’occasione unica ed irripetibile quella che viene offerta a Palazzo Cini: è fortemente consigliata la sua visita poiché permette di avvicinarsi ad opere superbe e di studiarle, apprezzandone l’indicibile splendore.

Capolavori ritrovati della Collezione di Vittorio Cini

8 aprile – 15 novembre

Palazzo Cini, Venezia

Orario: 11 – 19, chiuso il martedì (ultimo ingresso ore 18.15)