Ci è rimasta un po’ di delusione alla fine di Codice Carla, un’attesa lunga un’ora e mezza terminata con un sospiro deluso.
Il docufilm che ci aspettavamo di vedere sull’immortale Carla Fracci resta comunque un lavoro interessante, che sfiora la danzatrice classica italiana per approfondire il tema dell’Arte e del Corpo.
La domanda che si pone Daniele Lucchetti è “qual era il suo codice e qual è il codice di quegli artisti e performer che, col corpo, il movimento e la musica, si confrontano ogni giorno?”
Con poche – rispetto alla durata – immagini di repertorio, alcune inedite, e molte interviste fronte camera, al marito e al figlio di Carla Fracci, un breve commento di Roberto Bolle, e poi a Marina Abramovic (che ha fin troppo spazio), Carolyn Carlson, Eleonora Abbagnato, Alessandra Ferri, Enrico Rava, Chiara Bersani, Beppe e Francesco Menegatti, Luisa Graziadei, Vittoria Regina (la costumista della Fracci), Gaia Straccamore, Hanna Poikonen e Jeremy Irons, Lucchetti prova a rispondere a questa domanda.
Scritto e diretto da Daniele Luchetti e prodotto da Anele e Luce Cinecittà con Rai Cinema che arriverà al cinema solo il 13, 14 e 15 novembre (elenco sale a breve su nexodigital.it e prevendite aperte dal 18 ottobre) per omaggiare la grande artista.