New Mexico, fine Ottocento. Quando la moglie di un ricco uomo d’affari di Santa Fe viene rapita da un disertore dell’esercito, il celeberrimo cacciatore di taglie Max Borlund (Christoph Waltz) viene incaricato di trovarla e riportarla a casa. Ma la missione si rivela più complicata del previsto: il sequestro, in realtà, è una fuga d’amore – e di Rachel (Rachel Brosnahan) dal coniuge aguzzino -, mentre sulla strada di fuggitivi e cacciatori si intrometteranno Tiberio, un signorotto fuorilegge messicano e Joe Cribbens (Willem Dafoe), una vecchia conoscenza di Max in cerca di vendetta. Solo un bagno di sangue potrà dirimere definitivamente la questione.

Una vicenda lineare, una sceneggiatura asciutta e una storia che include molti dei grandi temi dell’epopea western classica. Questi sono gli ingredienti che il regista cult Walter Hill – che alla 79. Mostra del Cinema di Venezia ha ricevuto il premio Glory to the Filmmaker – ha mescolato in Dead for a dollar, opera quasi naïf che omaggia il genere di frontiera senza particolari pretese di rinnovamento.

Tra disertori e fuorilegge, codici d’onore e grilletti facili, assistiamo un po’ schematicamente a un viaggio senza ritorno in cui tutti i personaggi, alla fine dei conti, si rivelano esattamente come ci si aspettava fossero fin dall’inizio. Le categorie di buoni e cattivi rimangono ben distinte: il burbero cacciatore di taglie è un gentiluomo dal cuore buono, il suo aiutante una fedele spalla armata, la ragazza da salvare – per fortuna – prova a salvarsi da sola; mentre dall’altra parte pistoleri pazzi e outlaw incravattati si confermano antagonisti senza molto altro da aggiungere.

La scelta, sulla carta azzeccata, del cast, in realtà contribuisce a confermare l’atmosfera decadente del film. Un Christoph Waltz mesto e poco ispirato è solo il lontano ricordo del cacciatore di taglie interpretato in Django Unchained, mentre la seppur brava Rachel Brosnahan rimane intrappolata nella sua stessa seriosità al pari del personaggio psicopatico (anche qui, non proprio una novità) interpretato da Willem Dafoe.

Ci si può interrogare se un cinema così essenziale, ancorato a una buona sceneggiatura, basti a non risultare quasi piatto nel suo scorrere volutamente prevedibile. Di fatto però, il cinema concreto e muscolare di Walter Hill, nel caso di Dead for a dollar risulta, pur senza diventare noioso, flebile e, forse, leggermente superficiale.