“Diamanti” di Ferzan Ozpetek
Ozpetek omaggia il Cinema attraverso chi ha disegnato, tessuto, decorato, rifinito le sue trame rendendole immortali: le Sarte e le Costumiste “parto da un’esperienza personale, ricordi di vita, talvolta forti suggestioni e perfino visioni trasfigurate come potevano essere le mie Fate e le Magnifiche Presenze.
Domina sempre uno spunto autobiografico. E questo film scava nella memoria di quando negli anni ’80 come aiuto regista frequentavo le sartorie di cinema e teatro -Tirelli tra le più celebri – dove incontravo i grandi costumisti e naturalmente registi importanti, attrici, attori. Luoghi che mi affascinavano, sentivo l’incanto di quei santuari laici del bello dove la creatività si declinava con ingegno, forte laboriosità e dedizione”.
Ozpetek, che scrive con Carlotta Corradi (insieme al regista anche autrice del soggetto) ed Elisa Casseri, “chiama a raccolta” le attrici dei suoi film, i suoi “diamanti” per raccontare il Cinema attraverso il tempio della sartoria dove transitano sarte, costumiste, registi, creativi… Le tavolate da pranzo, un marchio di piacere dei film Ozpetek, si sommano ai tavoli del taglio e cucito, dei bozzetti; le dispense delle cucine si alternano agli scaffali di stoffe, bottoni e perline.
C’è un incipit curioso, un intermezzo tenero e un gran finale commovente a fare da orlo agli anni 70 e al lavoro prezioso e preciso delle sarte della Sartoria di Alberta (Luisa Ranieri) e Gabriella Canova (Jasmine Trinca).
Bianca Vega (Vanessa Scalera), costumista Premio Oscar, si rivolge a loro per la realizzazione dei costumi del prossimo film ambientato nel 700.
Anche se le sue sarte artiste sono piene di lavoro, di costumi da terminare per uno spettacolo teatrale imminente, Alberta, che dirige la sartoria con piglio militare e materno allo stesso tempo, accetta.
Tra una prova, un cartamodello, una pausa pranzo, si conoscono le vite, i problemi, le difficoltà, le scelte radicali che animano quel luogo e creano infaticabilmente la perfezione sartoriale “il nostro lavoro è fatto di dettagli”.
Sono: la capo sarta Nina (Paola Minaccioni), la modista Paolina (Anna Ferzetti), la ricamatrice Eleonora (Lunetta Savino), la tingitrice di stoffe Carlotta (Nicole Grimaudo), le sarte Fausta (Geppi Cucciari) e Nicoletta (Milena Mancini). A queste ultime due si aggiungeranno: la nuova arrivata Giuseppina (Sara Bosi), appena uscita dall’Accademia di Costume e Cinema vuole subito mettersi dietro il bancone, ma come le dirà Alberta piccata ma saggia “una brava costumista è prima di tutto una brava sarta. Se non sai fare, non puoi comandare”; e Beatrice (Aurora Giovinazzo), nipote di Nina, che sarta non è, ma nasconde una dote innata.
Allo stress delle consegne se ne aggiunge un altro: mai far incontrare nel salottino delle prove la diva del teatro Alida (Carla Signoris) e la promessa del cinema Sofia (Kasia Smutniak).
Ogni vita ha una storia o più storie che porta, nasconde, ostenta dentro di se; storie fatte di rimpianti, di mancanze, di nostalgie, di tragedie, di rivalse, di lotte, di amori traditi e amori perduti.
Il quindicesimo film di Ozpetek è un melò scritto con mestiere artigianale attento alle sfumature, che calibra con semplicità le sfumature di commedia e dramma, ironia e discrezione, tenerezza e introspezione. Diamanti è un film fatto di scorci sull’umanità e sul cinema, elegante nei suoi personaggi e colorato nei sentimenti che racconta.
Alle attrici e gli attori (pochi) va il merito di aver saputo dare un tocco lieve e un tono personale ai dialoghi e ai silenzi per parlare di amicizia e amore.
“Conta ciò che resta dentro di noi“.
“Volevo trasmettere il rapporto che sentivo tra quelle meravigliose sarte di un tempo, ho visto che quando le donne lavorano insieme sanno dimostrare grande affetto e solidarietà tra loro – racconta Ozpetek – Diamanti è anche un’opera che riconduce ad un periodo della mia gioventù, c’è la nostalgia per quel mondo ormai scomparso, abiti così non si fanno più, oggi si riadattano quelli esistenti.
Il film è dedicato a Mariangela Melato, Virna Lisi e Monica Vitti, tre donne e attrici straordinarie con le quali avrei voluto lavorare ma per un motivo o per l’altro le cose non sono andate come avrei voluto”.
Senza togliere nulla alla bravura delle attrici nel mettere in scena questo film corale, tra tutti i diamanti ne risalta uno, una sorpresa inaspettata: Mara Venier, la “signora della Domenica (In)” nel ruolo della cuoca Silvana. Venier ha dato passione e sincerità al suo personaggio; un piccolo ruolo così ben interpretato da restare impresso.
Data di uscita: 19 dicembre 2024
Genere: Drammatico
Anno: 2024
Paese:I talia
Durata: 135 min
Costumi: Stefano Ciammitti
Fotografia: Gian Filippo Corticelli
Musiche: Giuliano Taviani
Produzione: Greenboo Production di Marco Belardi, Faros Film e Vision Distribution, in collaborazione con Sky.
Distribuzione: Vision Distribution