Se non avete visto la serie tv Wanda Vision disponibile solo sulla piattaforma Disney+ non capirete questa nuova avventura del Doctor Strange.

Michael Waldron è l’autore della sceneggiatura che incomprensibilmente non fornisce le basi riassuntive necessarie di Wanda Vision per riuscire ad ambientarsi nella trama di questo film. Noi abbiamo visto la serie tv, bizzarra e commovente, un prodotto particolare che ha risvolti inaspettati e colpi di scena.
Destano più interesse i 9 episodi della serie Disney che questo nuovo capitolo di Doctor Strage.

Chiara la premessa: qui c’è un passo falso, un capitombolo, una stupidaggine di fondo della sceneggiatura che dà per scontato che il pubblico medio, come noi, cioè non fan fanatico della Marvel, abbia una conoscenza approfondita di tutto ciò che viene prodotto sulle piattaforme, in questo caso Disney+ e fumetti vari.

Poi ci si mette Sam Raimi a dare una lettura horror a questo personaggio nato nel luglio del 1963 all’interno del 110° numero del fumetto Marvel “Strange Tales”, creato dal disegnatore Steve Ditko e dallo sceneggiatore Stan Lee.
53 anni dopo, il Signore delle Arti Mistiche è stato accolto tra i SuperEroi dell’Universo Cinematografico Marvel con il film del 2016 Doctor Strange, che portava lo stesso nome del suo protagonista.

Doctor Strange nel Multiverso della Follia vede il protagonista con i suoi amici saltare da un universo parallelo all’altro – i multiversi – per proteggere una ragazzina che non ha controllo sui suoi poteri unici e pericolosi, che fanno gola a forze diaboliche.

Effetti speciali da grande schermo non bastano a dare brio a una storia strutturalmente fragile, che suscita fastidio e annoia perché insoddisfacente, perché costruito per pochi, perché Raimi sembra solo volersi compiacere del genere che più gli è congeniale, e come se non fosse già abbastanza si cita pure con riferimenti ai suoi film precedenti, senza badare al pubblico che andrà in sala restando senza parole (e no, non è un complimento!). Pubblico che si aspetta di godersi un’avventura di Doctor Strange e uscirà deluso.

Ci sono insormontabili problemi strutturali in questo film che non riesce nemmeno a divertire. Quando Strange verso la fine dice “Potrebbe esserci un altro, un altro, un altro me in questo universo” la sensazione è quella di aver perso due ore di tempo.