«Io sono un principe libero e ho altrettanta autorità di fare guerra al mondo intero quanto colui che ha cento navi in mare». C’è una citazione del pirata britannico Samuel Bellamy iscritta nelle note di copertina di uno dei dischi più belli di Fabrizio De André, Le nuvole.
Fabrizio De André. Principe Libero racconta l’umana avventura del suo protagonista: dall’infanzia ai capolavori della maturità, passando attraverso il racconto accurato degli anni di Genova, del rapporto con la famiglia e dell’apprendistato formativo svolto nei caruggi della città, contornato da amici vicini come Paolo Villaggio – sarà lui a coniare per De André il soprannome con cui è tuttora noto, Faber – e delicatamente più distanti, come Luigi Tenco (Matteo Martari). Seguono i primi successi – Mina che porta in televisione la sua “Canzone di Marinella” –, le prime timide esibizioni dal vivo, l’incontro con Dori Ghezzi, la vita da agricoltore in Sardegna fino alle drammatiche pagine del rapimento e al successivo ritorno sulle scene.
E’ un film dove protagonista è anche la musica di Faber, la colonna sonora travolgente del film è composta dalle sue musiche e dalle parole.
Un lavoro in gestazione per molti anni, realizzato grazie al contribuito prezioso di Dori Ghezzi, che come racconta Eleonora Andreatta, Direttore Rai Fiction, “Dori ci ha preso per mano, è stato il nostro termometro emotivo, ci ha fatto capire come entrare nella vita di De André”.
“Abbiamo impiegato diversi anni per arrivare fino a qui. La sceneggiatura è stata scritti da persone splendide che hanno conosciuto Fabrizio, sono cresciuti ascoltando la sua musica. E poi il regista, Luca Faccini, lo ha conosciuto attraverso Fernanda Pivano. Un po’ come Fabrizio ha dato tanta fiducia ai giovani, penso a De Gregori o Pivani, anche io, forse con un po’ di presunzione, ho dato fiducia a persone che mi hanno conquistato con i loro progetti. Ci sono state fasi della sceneggiatura in cui loro hanno convinto me, altre in cui io ho convinto loro. Ci sono stati momenti in cui siamo scesi a compromessi per esigenze della drammaturgia cinematografica. Ho dovuto lasciare indietro tanti personaggi, amici di Fabrizio, per questione di tempo. E poi per quanto riguarda la scelta dell’attore, abbiamo aspettato Luca Marinelli! Ha una grande personalità, ha carattere. L’ho visto per la prima volta in Tutti i santi giorni, ed è stato lì che ho capito che poteva essere Faber. E poi mi ero promessa che la parte sarebbe andata a quell’attore che avesse detto “non sono in grado di interpretare Fabrizio! Ed è quello che mi ha risposto Luca Marinelli”.
“Io ero terrorizzato. Ma terrore puro!!! – ci racconta Luca Marinelli – Il giorno prima avevo mandato un messaggio a un mio amico fraterno, che mi aveva regalato l’album Storia di un impiegato, dove gli dicevo che forse avrei interpretato De André. E lui mi ha risposto secco “ma che sei matto?!” Quindi per questo ero anche terrorizzato, perché non avevo idea di cosa fare. Ho creato De André in un universo di finzione, ero io, non lui e questo mi ha dato una certa tranquillità e calma per lavorarci sù”. Una prova strabiliante, un’interpretazione spassionata, intensa, magistrale. Luca Marinelli non solo arriva all’anima dell’artista genovese, ma esegue due brani, Amore che vieni amore che vai e Il Pescatore con una voce profonda che commuove e stupisce “E’ stato un lavoro parallelo quello di cantare le sue canzoni. Ringrazio Dori che mi è stata vicinissima soprattutto nei momenti in cui avrei voluto essere in qualsiasi posto tranne lì. Ringrazio il mio tutor con cui ho fatto questo lavoro bellissimo!”
La talentuosa Valentina Bellè dà il volto a Dori Ghezzi “E’ stata generosissima. Dori mi ha accolta in casa sua a Milano. Ho fatto tesoro di tutto il tempo che ho passato con lei. Mi ha raccontato tantissime cose. Averla sul set è stato… è stato… Bello!!! Ma strano, ero imbarazzata. Credo sia normale. Superato l’imbarazzo iniziale, ho preso tutto il buono che aveva da donarmi. Averla dietro il monitor è stato stupendo. Vorrei pensarmi per qualsiasi altro progetto con il personaggio che interpreto dietro il monitor!”
Fabrizio De André. Principe Libero racconta anche gli esordi e l’amicizia di De André con Paolo Villaggio qui interpretato con un carisma senza eguali da Gianluca Gobbi “Quando mi ha chiamato la mia agenzia per propormi la parte ho riso e messo giù subito il telefono. Perché non ti puoi scontrare con un brand!
Poi, dopo aver fatto il provino, ero nelle mani del truccatore e quando ha finito mi sono spaventato perché non avevo capito nulla di me stesso. Io arrivo dal Teatro Stabile di Genova. Far parte di questo progetto è stato gratificante. Non ho fatto in tempo a studiarlo. Ma sarebbe stato sbagliato. Perché quando ti trovi davanti a due giganti li devi onorare, assecondare. Non puoi essere loro”.