Ambientata tra Milano e Rimini, tratta dall’omonimo romanzo di Marco Missiroli, edito da Einaudi nel 2019, adattato da Alessandro Fabbri, Elisa Amoruso, Laura Colella, diretto da Stefano Cipani e Andrea Molaioli, Fedeltà racconta del ddesiderio e del tradimento, e delle loro conseguenze, attraverso la storia di due coniugi.
Carlo, professore part-time di scrittura creativa, e Margherita, architetto divenuto agente immobiliare, sono innamorati, ma capita che i loro desideri si allontanino dai confini della loro camera da letto. Carlo brama la quieta bellezza di una delle sue studenti, Sofia; Margherita fantastica sul suo fisioterapista Andrea. Il sogno di un nuovo appartamento nel cuore di Milano potrebbe essere proprio ciò di cui Carlo e Margherita hanno bisogno per rafforzare la loro relazione che diventa simbolo ed espressione della fedeltà, non solo di coppia, ma anche verso se stessi.
Ci siamo fatti raccontare qualche curiostà dal cast artistico e creativo.
Come si costruisce una coppia così sul set?
Michele Riondino: “Ci ha aiutato molto partecipare alla scrittura dopo che la scrittura era già stata creata. Abbiamo provato con i registi le diverse scene, cercando di modifcare dove necesario qualche dialogo. C’è stato un grande lavoro di prove. Abbiamo avuto tempo per consocerci e parlarci. Lucrezia e io ci conoscevamo già, abbiamo recitato insieme a teatro. Questo è stato utile per perfezionare la nostra grammatica di sintonia. Poi questo è un terreno che come lo tocchi sbandi. Qui parli non solo a te stesso ma anche al pubblico”.
Lucrezia Guidone: “C’è anche un rapporto di chimica. Le persone hanno anche una grammatica in comune, la storia è stato un terreno in comune. Mi ha aiutato molto anche ascoltare Michele in scena. Ci sono sfumature molto diverse attarversate attorialmente. Ho trovato un equilibro rispetto al mio modo di reagire, quello che avrei avuto nella realtà. Il mio personaggio mi ha insegnato unauna grazia, che io non avrei avuto”.
Carolina Sala: “È stata una grande emozione. Sofia ha 20 anni, arriva da Rimini a a Milano per un corso di scrittura creativa. È in quel momento della vita in cui potresti essere tutto anche mentre cerchi di capire cosa vorresti essere. È qualcosa di spaesante. il personaggio è affascinante. C’è un’ombra che non si risolve fino alla fine. Ci sono differenze dal romanzo nella serie, riguardo ai personaggi, ovviamente per forza di cose. Pur avendo divorato il libro, a un certo punto devi staccarti e affrontare le cose con il tuo punto di vista e far vivere con la carne il personaggio, perché poi non sono solo più pagine. Dovevi portare qualcosa di diverso. Sofia è qui più sfuggente e ombrosa”.
Leonardo Pazzagli: ” Io sono il fisioterpista di Margherita, Andrea, che è un bravissimo professionale, ascoltatore di corpi e persone. Diretto essenziale, con una sua vita molto particolare… L’emozione è stata grande. Ed è emozionante pensare che questa serie verrà vista in così tanti paesi del mondo. Questa storia mi ha lasciato una riflessione stimolante: esistono tante fedeltà, la mia generarchia personale è: fedeltà a me stesso sui cui si costruisce poi una fedeltà con il proprio compagno di vita”.
Come siete passati dal romanzo alla fiction?
Alessandro Fabbri (sceneggiatore): “È stato un lavoro di gruppo con Laura ed Elisa. Si parla di sentimenti, turbamenti, di cose impalpabili, sottitli. È stato un magnifico lavoro progressivo fatto con la produzione, Netflix, con gli attori. Un lavoro che è stato una sfida perché il romanzo è molto intimista, profondo, letterario nei suoi temi e doveva diventare da narrativo a drammaturgico, essere trasformarto in gesti e relazioni. Ci siamo inventati gesti che non sono presenti nel libro, era inevitabile. Ci siamo interrogati a lungo sull’animo dei personaggi, ed esprimerli momenti per momenti cercando di restare attacacti all’esplorazione del tema del romanzo: che cos’è la fedelta. Dal punto della scrittura abbiamo cercato di rendere la quotidianità del desiderio che a volte è fatto di uno sguardo, di una mezza parola. Dare risposte a domande che forse non hanno una risposta. Questa serie ha una sua personalità, un suo colore, un suo stile”.
Laura Colella: “È stato stimolante mantenere vivo il cuore del libro, facendo vivere il tema, costruendo personaggi che ponessero domande senza dover trovare risposte a tutti i costi. Io ho capito e ri-capito (ho riletto il romanzo dopo che la serie era finita) quanto siamo stati fedeli a Fedeltà. Ci siamo interrogati sulle stesse cose che affiggono i personaggi. Cìè stato un percorso speculare tra di noi e i personaggi”.
Elisa Amoruso: “Abbiamo rinnovato senza tradire il tema, usando un linguaggio completamente diverso, spesso nel passaggio manca il conflitto, tutto quello he nel libro era risolto in conflitto interiore dei personaggi, noi lo abbiamo tradotto in scene concrete. Abbiamo attinto alla nostra esperienza personale e in quei casi le scene sono ancora più riuscite, perché appunto abbiamo aggiunto il bagaglio emotivo che hanno messo gli attori, hanno dato verità”.
Come è stato girare a Milano?
Andrea Molaioli (regista): “Milano poi va considerata come una dei protagonsiti di questa storia. L’abbiamo affrontata come sono stati affrontati i protagonisti, persone particolari speciali che affrontano vicende loro, facilmente riconducibile alle nostre esperienze. Milano è una città molto forte, non è solo una cornice, fa parte del racconto.Mi sono astenuto da giudizio, ho cercato l’empatia con quello che raccontiamo. Milano ci sembrava adatta per sottolineare che alcuni momenti che descrivono molto bene questo piccolo momento di realazioni tra le coppie. Abbiamo lavorato alla vecchia maniera tra chi era in scena e chi fuori, mettendo quello che ci sembrava più efficace”.
FEDELTÀ, la nuova limited series italiana di Netflix, in 6 episodi che sarà disponibile su Netflix in tutti i Paesi in cui il servizio è attivo dal 14 febbraio 2022.
Fedeltà è prodotta da BiBi Film e scritta da Alessandro Fabbri, Elisa Amoruso e Laura Colella, con la regia di Andrea Molaioli (La ragazza del lago, Suburra – la serie) e Stefano Cipani (Mio fratello rincorre i dinosauri).
La colonna sonora include anche il brano inedito Verosimile interpretato da Arisa e scritto da Stefano Cipani, Arisa e Mario Fanizzi.