Ferrari – Fury and the Monster è un documentario che si concentra sulla storia della fabbrica di Maranello e alcuni dei suoi maggiori protagonisti, tra cui ovviamente il fondatore Enzo Ferrari e l’ingegnere Mauro Forghieri.

L’opera di Steven Hoover ripercorre dalle origini la nascita del celebre marchio: il Commendatore da bambino voleva divenire un cantante d’opera, successivamente, lincenziato da Alfa Romeo, fonda una piccola fabbrica portando con sé alcune delle menti più innovative della casa automobilistica meneghina, poco dopo arrivò il grande successo, che si estese anche alle competizioni su pista e strada.

È il 1961 quando Mauro Forghieri riceve l’incarico di Responsabile del Reparto Tecnico per le vetture da corsa: sarà proprio l’ingegnere, 26enne neolaureato, a perfezionare il telaio e creare il motore e le meccaniche della 250 GTO, detta “Monster”, co-protagonista del documentario.

La vettura, infatti, è tra le più ricercate fra i collezionisti, una cerchia ristretta e composita, le loro testimonianze, raccolte da Hoover, sono uniche e differenti ma sempre molto sincere. Per comprendere a pieno il fascino che la GTO esercita su diverse categorie di persone basta pensare a quanto espresso dal batterista dei Pink Floyd Nick Mason, lo stilista Ralph Lauren o una pilota donna americana.

Oltre alle interviste a collezionisti, esperti e all’ingegnere Forghieri, vi sono molti filmati ed estratti d’epoca, corredati anche da fotografie: due importanti momenti sono dedicati agli indimenticabili piloti Niki Lauda e Gilles Villeneuve, veri e propri poeti della Formula 1.

Il documentario, senza ombra di dubbio appassionante per gli amanti del Cavallino Rampante, risulta interessante anche per coloro che non amano o non conoscono particolarmente questo mondo. Emerge infatti la grande passione che ha contraddistinto il lavoro dei protagonisti del documentario, la loro umiltà e l’incredibile modernità delle loro idee. Dalla visione scaturisce inoltre una riflessione sul denaro, oggi, in una società devota all’apparenza e alla superficialità, più necessaria che mai.