“Agli atleti servono modelli da seguire, gli atleti hanno bisogno di qualcuno da ammirare. L’allenatore è un padre, è un mentore, ha un grande potere, ha una grande influenza sulla vita di un atleta” – John du Pont (Steve Carell).
C’è sempre qualcosa di affascinante e di sentimentale, e allo stesso tempo tormentato e straziante, nello sguardo del regista Bennet Miller, anche o forse ancora di più in Foxcatcher – Una Storia Americana, il suo ultimo film tratto da fatti realmente accaduti.
_ Miller è un regista che si addentra nelle anime, osserva ed esplora le connessioni umane; l’obiettivo della sua camera si è fatto seducente con Truman Capote, si è addolcito con Moneyball e ora si tinge di tetro con Foxcatcher – Una Storia Americana.
Foxcatcher racconta la dinamica del rapporto non semplice tra due fratelli, che diventa intricato quando nella loro vita si intromette un estraneo e competitivo miliardario; e la narrazione scelta dal regista è quella di una tesa e sempre controllata cronaca dei fatti.
Siamo sulla fine degli anni Ottanta e la storia si snoda per quasi dieci anni; John E. du Pont è il facoltoso erede di una dinastia americana (industria chimica), che si è messo in testa di finanziare, scegliere, allenare la nazionale di wrestling degli Stati Uniti, per portarla alle Olimpiadi di Seoul del 1988.
_ Già in passato du Pont aveva tentato in molti modi di trovare il suo posto nel mondo: dall’ornitologia alla conchiliologia, dalla filatelia alla filantropia fino al pentathlon olimpico. Poi concentrò i suoi sforzi nel diventare il salvatore della lotta americana, facendo costruire l’enorme struttura di Foxcatcher e diventando il principale finanziatore della disciplina sportiva.
_ Il du Pont di Carrel vuole elevarsi, distinguersi e anche farsi notare dalla sprezzante madre (una splendida Vanessa Redgrave), che considera il wrestlig uno sport volgare non adatto al rango della loro famiglia.
_ Mark (Channing Tatum, qui nell’interpretazione migliore della sua carriera dimostra che attore lo è davvero) e Dave (Mark Ruffalo) Schultz sono due campioni di wrestling, con tanto di medaglie d’oro sfoggiate sulle mensole di casa. Dave è il fratello maggiore, responsabile, con moglie e due figli; insieme a Mark, che vive nell’ombra protettiva e ingombrante del fratello, gestisce una palestra.
_ Quando Mark riceve la proposta di du Pont, che lo vuole come allenatore della sua squadra, pensa che sia arrivato il momento della sua svolta. Incoraggiato da Dave, che non è intenzionato a lasciare la cittadina dove sta piantando radici, per trasferirsi nella tenuta dei du Pont, Mark si lascia trascinare dalla convinzione imprenditoriale e paternalista di questo magnate.
_ Mark, pericolosamente fragile, con il suo bisogno del fratello, e du Pont, pericolosamente solo e con l’ambizione di salvare l’America, dandole un sogno, sviluppano le loro pulsioni falsando aggressività e affetto.
La regia di Miller brilla oltre che per la ricchezza emotiva dello script di E. Max Frye e Dan Futterman, per la notevole e penetrante performance di tre eccellenti attori che, sui loro personaggi, attraverso un groviglio di corpi, di parole e di azioni, hanno disegnato una geografia di sentimenti: il temperamento sociopatico di du Pont, l’intensità fisica di Mark e l’equilibrio della lealtà di Dave.
Foxcatcher – Una Storia Americana è una storia terribilmente cupa, raccontata con sapienza narrativa e interpretata magistralmente.
Titolo originale: Foxcatcher
Nazione: U.S.A.
Anno: 2013
Genere: Drammatico
Durata: 129′
Regia: Bennett Miller
Cast: Channing Tatum, Steve Carell, Mark Ruffalo, Sienna Miller, Anthony Michael Hall, Vanessa Redgrave, Tara Subkoff
Produzione: Annapurna Pictures, Likely Story, Media Rights Capital
Distribuzione: Bim Distribuzione
Data di uscita: Cannes 2014
12 Marzo 2015 (cinema)