FRANCIS BACON

I mille volti dell'uomo moderno alla Casa dei Carraresi

L’esposizione riunisce un consistente nucleo di opere grafiche dell’artista irlandese Francis Bacon. Questi lavori fanno parte della “Francis Bacon Collection of the Drawings Donated to Cristiano Lovatelli Ravarino” e furono regalati dall’artista all’amico italiano tra il 1977 e il 1992. Sono stati ricondotti alla mano del pittore dopo numerose analisi tecniche e conservative scaturite dal fatto che Bacon affermava di non aver mai eseguito dei disegni preparatori, probabilmente per proteggere le sue opere su carta tenendole lontane dal mercato dell’arte, donandole solo agli amici più intimi.

Le creazioni grafiche che si susseguono all’interno della mostra sono state realizzate con diverse tecniche (disegni, pastelli e collages) e illustrano le svariate sfaccettature del mondo intimo e visionario di Bacon, un universo caotico e ossessivo che richiede al visitatore di non limitarsi a guardare ma lo invita a “sentire” le singole immagini dentro di sé e sulla propria pelle. Le opere esposte ripropongono alcuni dei temi maggiormente esplorati dall’artista nel corso della sua lunga carriera che si snoda dagli anni ’30 agli anni ’90. Ed ecco che il pubblico si trova di fronte soggetti come gli autoritratti, i papi, le crocifissioni, i ritratti, le donne, le teste e le figure, che ripropongono elementi e simbologie inseriti in molti dipinti.

Il percorso espositivo si apre con alcuni autoritratti caratterizzati da tratti grafici essenziali che danno vita a volti evanescenti e sformati, insistendo spesso sull’espressività degli occhi. Si ricollegano agli anni ’70, un periodo in cui Bacon comincia a dipingere ossessivamente degli autoritratti in seguito alla perdita di persone care, sostenendo di non aver più nessuno da ritrarre. Poi troviamo la serie dei Papi che prende ispirazione dall’amatissimo dipinto di Velázquez “Ritratto di Innocenzo X” (1650) da cui realizza 30 dipinti. I disegni con i Papi hanno tinte sgargianti e presentano i soggetti in posizioni leggermente variate. Si procede con le Crocifissioni che mostrano esseri maschili, femminili o con entrambi i sessi, per dimostrare l’universalità del dolore umano. La sezione dedicata ai Ritratti mostra tra gli altri quello di Van Gogh e di Picasso, due dei suoi artisti preferiti. Nella parte finale del percorso ritroviamo la centralità della figura umana, inserita nello spazio come in Donna accovacciata, Figura seduta e Figura che si alza, e Teste di cui alcune “tragicamente urlanti”.

I lavori esposti vengono messi in relazione alle opere di artisti che Bacon considera suoi maestri come “Il Crocifisso di Santa Croce” di Cimabue, “Il bue macellato” di Rembrandt” e “La crocifissione” di Poussin. Si evidenziano così elementi fondamentali per l’artista come gli aspetti spaziali, la densità materica e l’evocazione della tragedia.

L’esposizione ci permette di scoprire la forza comunicativa di un corpus di opere grafiche poco conosciute che sprigionano sentimenti universali come la solitudine, l’inadeguatezza dell’uomo nel mondo e all’interno dei drammi della storia.

 

FRANCIS BACON Un viaggio nei mille volti dell’uomo moderno

Casa dei Carraresi, Treviso

15 ottobre – 1 maggio 2017

A cura di Edward Lucie-Smith e Giulia Zandonadi