Giulio Cesare chiude la stagione lirica 2024/25 della Fondazione Haydn

Credits Fondazione Haydn

Con Giulio Cesare, l’opera italiana di Georg Friedrich Händel più rappresentata sui palcoscenici moderni, si conclude il cartellone operistico 2024/25 della Fondazione Haydn. Il capolavoro di Händel andrà in scena venerdì 21 marzo 2025 alle ore 20.00 al Teatro Comunale di Bolzano, in replica domenica 23 marzo alle ore 16.00, con la regia di Chiara Muti. Le scene sono firmate da Alessandro Camera, i costumi da Tommaso Lagattolla e il lighting design da Vincent Longuemare. Sul podio dell’Orchestra Haydn salirà Ottavio Dantone, tra i massimi esperti della prassi esecutiva del periodo barocco, nonché Direttore musicale dell’Orchestra Haydn, mentre il cast vocale accoglierà alcuni tra i più apprezzati e attesi giovani interpreti sulla scena internazionale.

«Il Cesare barocco è un simbolo di marmorea giustizia e temperanza- afferma la regista Chiara Muti. Non ha nulla di ambivalente e si disumanizza per glorificare, nell’apoteosi di Roma, le virtù dell’illuminato monarca, vale a dire Giorgio I e la nuova dinastia regnante degli Hannover, a cui il compositore intendeva rendere omaggio con l’opera presentata proprio al King’s Theatre di Londra nel 1724. Scavando nella materia umana e svelandone la complessità di contrasti, ci offre momenti di tale tensione emotiva da farci dire che raggiunse, con la musica, le vette che Shakespeare toccò con la parola. La regia, avvalorata dalla melodia, si piega dunque alla dimensione simbolico-evocativa».

Nel 1719 Georg Friedrich Händel diventa direttore musicale della Royal Academy of Music, che nel 1724 produce il suo Giulio Cesare in Egitto, con il contraltista castrato Senesino nel ruolo principale. All’epoca l’opera in lingua italiana aveva spodestato il teatro musicale dominato a Londra da Purcell. Il nuovo mondo operistico era una fabbrica di sogni con supereroi, lotte sanguinose, scenari esotici, macchine del vento e lastre del tuono come effetti speciali, e con i cantanti italiani castrati osannati come moderne pop star. La trama dell’opera, incentrata sul potente Cesare, la subdola seduttrice Cleopatra e il re egizio Tolomeo, scaltro e godereccio, si sviluppa in un profondo intrigo amoroso. Händel e il suo librettista Nicola Francesco Haym danno vita ai loro personaggi con arie maliziose, appassionate, combattive e tenere. La cinica Cleopatra scopre l’amore, mentre il conquistatore Cesare rimpiange, davanti all’urna del rivale Pompeo assassinato, la fragilità della vita.

In uno spazio metafisico, le cui tinte ricordano l’oro delle sabbie e dei metalli preziosi d’Egitto e degli enigmatici volti delle maschere dei faraoni, il ruolo di Giulio Cesare è affidato a Raffaele Pe, Cleopatra è Marie Lys, mentre Delphine Galou veste i panni di Cornelia. Tolomeo, fratello e rivale di Cleopatra per il trono d’Egitto, è Rémy Bres-Feuillet che si unisce alla produzione in esclusiva per le recite di Bolzano insieme a Nicolò Balducci nei panni di Sesto. Completano il cast Davide Giangregorio come Achilla, Andrea Gavagnin come Nireno e Clemente Antonio Daliotti come Curio.

Un ringraziamento speciale va a tutti partner istituzionali: il Ministero della Cultura, la Regione Autonoma Trentino-Alto Adige/Südtirol, le Province autonome e i Comuni di Trento e Bolzano, Alperia, Stiftung Sparkasse, Schenk, Mediocredito Trentino Alto Adige e tutti i partner che ogni anno sostengono con convinzione il lavoro della Fondazione Haydn.

Per maggiori informazioni e biglietti sul sito www.haydn.it