Heavy Snow è un film drammatico sudcoreano, esordio alla regia per Yun Su-ik, presentato tra le nuove proposte alla XXI edizione dell’Asian Film Festival di Roma.
La vicenda tratta il complesso rapporto tra due giovani, una celebre attrice di serie tv e un’aspirante attrice e regista: sono due persone profondamente diverse, fin da subito affascinate dai caratteri diametralmente opposti, seppur con alcuni tratti profondi vicini nonostante l’apparenza.
Ben presto l’amicizia si trasforma in un sentimento più forte, ciò spaventa una delle due ragazze, intimorita dall’altrui giudizio morale. Le strade delle protagoniste sembrano dividersi, ma la storia – narrata con vari salti temporali – mostrerà che i destini delle due donne sono ancora visceralmente intrecciati.
Si tratta di una pellicola strutturata da scelte stilistiche estremamente chiare e delineate: già visivamente infatti, molto palesemente nella prima parte del film, lo spettatore viene rapito da un’immagine patinata, che tende a creare un’atmosfera sognante. Dall’altra parte però i dialoghi risultano abbastanza realistici: questo dualismo pone il film in una continua condizione di instabilità, utile al coinvolgimento emotivo di chi guarda. Il finale, certamente la cifra più distintiva tra tutte, è spiazzante, straniante, destabilizza ma qualche minuto dopo la visione diviene parte integrante di un quadro che va facendosi sempre più nitido.
Il significato di tutta l’opera però sembra non raggiungere l’unità desiderata, e il materiale filmico ed emotivo rimane frammentario. È un ottimo esordio, una prima creazione convincente in quanto tale ma ancora non integralmente matura. Sintomo di grande coraggio sono invece le scelte autoriali mirate, massimi elementi di pregio del lungometraggio.