Huda ha 21 anni, è minuta, ha un viso sbarazzino che sembra disegnato da Walt Disney, e una voce determinata, come la personalità che emana, una voce che arrotonda parole che arrivano energiche e fresche, a raffica senza lasciare scampo a chi l’ascolta.

È nata in Italia, cresciuta in un piccolo paesino della Brianza, ma si è sempre sentita chiedere “da dove vieni davvero?”. Perché la sua carnagione ambrata, i capelli neri e ricci non la facevano classificare come europea, figurarsi italiana. I suoi genitori arrivano la Marocco, terra in cui lei passava le vacanze estive.

Sui social è una nota influencer con il gioco di parole sul suo nome “Riphuda”, si sta laureando a Firenze, e il suo primo podcast – Huda, Nessuna e Centomila – prodotto Chora Media (podcast company italiana diretta da Mario Calabresi) –  è in lavorazione dall’anno della sua maturità, seguita dalla giornalista Marta Blumi Tripodi.

Huda, Nessuna e Centomila inizia con un viaggio in Marocco intrapreso con un obiettivo: scoprire quel Paese dei suoi genitori, quella Terra dove tutti dicevano essere sua. È partita per scoprire quello che avrebbe dovuto riconoscere come sua appartenenza cercando di smettere di essere razzista nei confronti di se stessa.

Un lavoro impegnativo e faticoso.

Come ha raccontato Huda, nella prima puntata del podcast si avverte la sua rabbia, mentre nell’ultima ha raggiunto una pace con se stessa e con il Marocco. Il viaggio che ha compiuto – con sorelle e cugine – è stata una speranza mancata nei confronti di un paese che non sentiva suo, ma non ha perso la sua Speranza.

Huda, Marta Blumi Tripodi e Mario Calabresi

Ma Huda, Nessuna e Centomila  non è un monologo perché si è resa conto che la sua storia è anche la storia di tanti coetanei di seconda generazione.

La sua storia è anche quella di Zak, di Camilla, di Bilal, di Ghizlane, di Sara.
Una generazione di vite diverse, ma con la stessa voglia di cambiare qualcosa.

Huda, Nessuna e Centomila è un diario generazionale in formato podcast, che unisce tante storie.

Partendo dai racconti della sua storia personale Huda ci introduce, puntata dopo puntata, nelle vite delle persone che fanno parte del suo quotidiano – la sua famiglia, gli amici e il rapporto con le loro famiglie – e di quelle che, come lei, hanno vissuto e vivono ogni giorno il disagio di essere vittime di stereotipi, preconcetti ed ingiustizie.

E così conosciamo la storia di Zak che, come Huda, è figlio di genitori marocchini.
Zak è un aspirante attore che non vive serenamente la sua condizione di ragazzo di seconda generazione anche perché, per via della sua pelle scura, ai casting gli viene spesso chiesto di ricoprire ruoli con connotazione negativa, per via degli stereotipi che non lo  considerano un ragazzo socialmente integrato.

La storia di Sara, invece, svela come anche il fenomeno del colorismo sia problematico per i ragazzi di seconda generazione. Figlia di genitori tunisini, nonostante non viva i disagi di Hudae Zak, Sara vive il fatto di avere la pelle chiara come un “privilegio”, che spesso l’ha aiutata a poter nascondere le proprie origini, traendone un vantaggio. Questo privilegio, come lo definisce lei stessa, è sempre accompagnato da un estremo senso di colpa.

C’è poi Ghizlane, con la quale Huda riflette sul tema dell’immagine di sé – centrale per una generazione che è nata esposta. Molto prima di lei, Ghizlane aveva raggiunto una certa notorietà sui social a cui, però, decide di rinunciare quando capisce di non riuscire a far conciliare l’immagine online con quella reale. Avendo vissuto anche lei le conseguenze negative della sovraesposizione sui social, Huda si chiede, quindi, se anche i ragazzi vivano lo stesso disagio.

Conosciamo, così, la storia di Lorenzo – che è stato bullo per anni prima di capire di essere nel torto senza però capire cosa, esattamente, lo avesse spinto a diventarlo – e del fratello di Huda, Bilal, unico figlio maschio di una famiglia con quattro figlie femmine e con un padre molto tradizionalista, che ha riversato su di lui tutte le aspettative che nutriva nei confronti di un figlio maschio ideale trasmettendo l’idea, anche questa fortemente stereotipata, che gli uomini siano sempre forti e che non cadano mai vittime delle loro emozioni.

Tutto questo conduce Huda ad una riflessione sul futuro, quello delle generazioni più giovani. Come Ines, sorella minore di Huda, che ha solo 5 anni e che crescerà in un’Italia impossibile da immaginare, ma che si spera diversa.

 

Huda Nessuna Centomila – prodotta da Chora Media sarà tutte le piattaforme audio streaming dal 27 giugno
una puntata al giorno per sei giorni
(6 puntate, 25 minuti ciascuna)

Scritta con Marta Blumi Tripodi
La cura editoriale è di Sabrina Tinelli e Marco Villa
Supervisione suono e musica di Luca Micheli
Post produzione e montaggio di Mattia Liciotti 
Il producer è Matteo Scelsa
Fonico di studio Luca Possi, Aurora Ricci
Editing di Michele Laserra e Valeria Luzi