Chi è Greta Thumberg? Se non lo sapete non siete di questo pianeta (e forse è meglio così, anche se, sullo stesso pianeta ci siamo anche noi). I am Greta segue da vicinissimo la vorticosa storia di una giovane e timida studentessa svedese divenuta, nel giro di pochi mesi, leader mondiale di Fridays for Future, un movimento che si propone di far riconoscere a chi ci governa l’emergenza climatica che stiamo vivendo e pretende azioni concrete per contrastarla.

I am Greta racconta la storia della minuta attivista dal primo sciopero per il clima davanti al parlamento svedese a Stoccolma – un venerdì di agosto del 2018 che segnò la storia – fino ai discorsi al Parlamento Europeo e al Summit sul clima dell’ONU a New York. Un anno in cui il documentarista Nathan Grossman, quasi sempre da solo o con una piccolissima troupe, ha avuto la lungimiranza di seguire una ragazzina sconosciuta, armata solo di logica e conoscenze scientifiche, destinata a diventare il simbolo di una battaglia planetaria contro i cambiamenti climatici. Un documentario pensato dunque in corso d’opera, realizzato secondo le tecniche di ripresa del cinéma vérité, che non mostra solo i momenti pubblici più noti, ma fa luce sul lato più intimo e personale di Greta, fino a oggi custodito – giustamente – sotto una doverosa coltre di privacy.

I am Greta ci mostra il dietro le quinte, i momenti di debolezza, il rapporto con il padre che la accompagna agli eventi e alle conferenze in giro per l’Europa (rigorosamente in treno o in auto elettrica, o in barca a vela, per arrivare a New York). Soprattutto tira in ballo lo schiacciante peso della responsabilità di cui Greta si sente investita, protagonista di una battaglia che – e lei è la prima a dirlo – non dovrebbe ricadere su una ragazza di 15 anni e sui suoi coetanei. Ma la posta in gioco è troppo importante e la comunicazione è fondamentale oggi, così Greta continua a inchiodare i potenti di tutto il mondo con i suoi discorsi (scritti da lei, lo diciamo subito) affilati e chiarissimi. E per questo che fanno storcere il naso a più di qualcuno.

Incredibile come Greta sia potuta infatti diventare una figura controversa. O meglio, in un mondo di complottisti, negazionisti, incitatori all’odio, ignoranti, opportunisti, non sembra così strano. In molti fanno a gara per screditare Greta Thumberg e le sue battaglie che ispirano e portano nelle strade a manifestare milioni di giovani in tutto il mondo. Dalle manie di protagonismo alle accuse di essere eterodiretta o portavoce di lobbies anticapitaliste, la giovane ragazza svedese (schernita persino per la sua Sindrome di Asperger) viene accusata di tutto, non senza soffrirne le conseguenze, ovviamente. Ma la nostra casa è in fiamme, e bisogna continuare a dare l’allarme. Così continua.

Continua nonostante la consapevolezza dell’ambiguità di fondo che spesso porta il potente a incontrarla solo per farsi un selfie spendibile politicamente sui social. Avremmo voluto che I am Greta esplorasse ancora di più glie effetti della rapida popolarità acquisita da Greta ma, in fondo, ci accontentiamo di scoprire un po’ del lato umano di una ragazza coraggiosa che, come tutti noi, ogni tanto vuole soltanto stare a casa con i suoi cani.