“Il Figlio di Saul” di László Nemes
Saul Ausländer (Géza Röhrig) fa parte dei Sonderkommando di Auschwitz, i gruppi di ebrei costretti dai nazisti ad assisterli nello sterminio degli altri prigionieri, nei lavori di infima manovalanza, spogliandoli, saccheggiandoli, ammucchiando i loro corpi dopo le camere a gas.
Mentre lavora in uno dei forni crematori, Saul scopre un ragazzino sopravvissuto, anche se per poco, in cui crede di riconoscere suo figlio, avuto da una donna che non era sua moglie.
_ La sua missione diventa la disperata e ossessiva ricerca di un rabbino per dare una sacra sepoltura a questo ragazzo ed evitare che il suo corpo perda dignità, sezionato sul tavolo di un medico.
_ La determinazione di Saul per le esequie del ragazzo mette in pericolo la sua stessa vita e crea scontri con i compagni, che credono sia impazzito, perché non ha figli – chi avrà ragione? E’ veramente suo figlio o rappresenta un riscatto per l’umanità? – e soprattuto perché rischia di far saltare il piano di ribellione e fuga dei suoi compagni; l’atrocità di far parte Sonderkommando è anche la spietata possibilità di restare in vita un giorno di più. Si percepisce la vergogna di questi squadroni, attraverso le voci dei membri del Sonderkommando, ma farne parte significa sopravvivere, restare aggrappati alla vita anche un’ora in più e tentare di fuggire.
Il trentottenne scrittore e regista ungherese László Nemes ha debuttato in concorso al Festival di Cannes con Il Figlio di Saul, aggiudicandosi sia il Grand Prix speciale della Giuria sia del Premio Fipresci, assegnato dalla critica internazionale.
Questo film racconta la Shoah da un punto di vista sconosciuto; lo spettatore viene immerso in un inferno che supera i limiti della comprensione nel vedere e apprendere gli intricati, tesi, agghiaccianti rapporti militari tra Sonderkommando, Oberkapos (i loro ufficiali superiori) e le SS.
_ Girato in 4:3 e in pellicola 35mm, Il Figlio di Saul è un’esperienza uditiva e visiva potente; la decisiva fotografia di Mátyás Erdély e la scenografia sapiente di Laszlo Rajk conferiscono alle immagini – lo spettatore vede quello che vede Saul – la tattilità sottile e lo squallore di quell’infernale prigione, abisso dell’umanità.
László Nemes senza compromessi lascia intravedere sullo sfondo, a volte solo percepire, l’agonia inflessibile, le urla, i comandi in tedesco, il destino miserabile e le preghiere dei prigionieri dei campi di concentramento.
Titolo originale: Saul fia
Nazione: Ungheria
Anno: 2015
Genere: Drammatico
Durata: 107′
Regia: László Nemes
Cast: Géza Röhrig, Levente Molnar, Urs Rechn, Todd Charmont, Kamil Dobrowolski, Björn Freiberg, Attila Fritz, Christian Harting, Uwe Lauer, Sandor Zsoter
Produzione: Laokoon Filmgroup
Distribuzione: Teodora
Data di uscita: Cannes 2015