Il primo film da regista di Andrea Zalone, insostituibile autore e spalla (comica) negli spettacoli di Maurizio Crozza, è una commedia fatta con leggerezza che mette di buonumore: “Mai avrei pensato di potermi cimentare in un’impresa simile – racconta – L’ho fatto con entusiasmo e con umiltà. Ho iniziato il primo giorno di set con 9 gocce di Xanax, e sono andato a scalare fino al termine delle sei settimane di riprese”.

Film “Il giorno pi bello” di Andrea Zalone
© Marco Piovanotto.

Basata sul film francese C’est la vie – Prendila come viene (2017) di Toledano e Nakache, adattata da Fabio Bonifacci (una garanzia) e dallo stesso Zalone, schiera un cast di attori che fa squadra. e trova il giusto tono e il ritmo della commedia. Elemento fondamentale per generare risate spontanee.

© Marco Piovanotto

Aurelio (Paolo Kessisoglu) ha ereditato il mestiere di wedding-planner dal padre (sua è stata l’organizzazione del matrimonio tra Teddy Reno e Rita Pavone). Un matrimonio fallito, la Pandemia, i debiti … Ha deciso di vendere la ditta per vivere in barca, realizzando il sogno della sua vita: fare lo skipper con la sua amante Serena (Valeria Bilello), una sua collaboratrice, che però è sposata con Giorgio (Luca Bizzarri) un suo amico, nonché fotografo di matrimoni. Le cose sembrano mettersi bene quando Serena gli comunica che intende lasciare il marito e all’orizzonte si fa avanti un un possibile acquirente, il Dottor Musso (Carlo Buccirosso).

© Marco Piovanotto

Prima che tutto si incastri, Aurelio deve organizzare l’ultimo matrimonio della sua carriera, quello tra due rampolli dell’alta borghesia, Pier e Chiara. E tutto deve essere perfetto per dar prova a Musso che l’azienda funziona.

Ma niente va per il verso giusto. E per Aurelio si prospetta il giorno più lungo della sua vita.

È un film corale, con i suoi alti e bassi, all’insegna dell’umorismo. Una compagnia d’attori variegata, da cui traspare l’arte di sapersi mettere in gioco, interpreta figure stravangati, ma poi mai così lontane della realtà.


© Marco Piovanotto

“Essendo stato, anni or sono, attore anche io (ritirandomi credo di aver fatto il più bel regalo al mondo dello spettacolo italiano) mi sono prodigato a dissipare sul set le ansie che ben ricordo attanagliano gli attori.
Al di là del cast principale, ho dedicato particolare attenzione a tutti i personaggi secondari, tentando, anche con l’ultimo dei camerieri, di far esplodere la loro sgangherata umanità”.