Jan Fabre torna a Venezia, con un progetto inedito, appositamente studiato per gli spazi dell’abbazia di San Gregorio, situata tra il ponte dell’Accademia e la punta della Dogana.
Per la prima volta, saranno riuniti insieme lavori in vetro e ossa, realizzati nell’arco di un quarantennio, tra 1977 e il 2017.
La dialettica tra ossa e vetro, che è poi quella che s’instaura, ad esempio, tra durezza e fragilità, tra opacità e trasparenza, tra ombra e luce, tra tangibile e intangibile, tra vita e morte, è al centro della poetica di Fabre. Quella dell’artista fiammingo è un’arte che ruota attorno all’instabile stato della metamorfosi e ai cambiamenti nel flusso dell’esistenza. Come il vetro, anche le ossa non sono indistruttibili. Al pari del vetro, le ossa si spezzano mostrando la fragilità e precarietà umana.
Dimitri Ozerkov sottolinea che “Fabre cristallizza sia le ossa che il vetro e li rende sacri. E fa lo stesso con l’esistenza umana nella sua mistica presenza temporale nella realtà, guidata dall’immaginazione. Per lui, l’immaginazione artistica è la prova più evidente dell’esistenza umana, e la trova da qualche parte, tra le ossa e il vetro, tra il corpo e l’anima”.
JAN FABRE. GLASS AND BONE SCULPTURES 1977-2017
Evento collaterale della 57. Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia
Venezia, Abbazia di San Gregorio (Dorsoduro 172)
La mostra sarà aperta al pubblico dal 13 maggio al 26 novembre 2017
Orari: 11.00-19.00
Ingresso libero