Il 66° Festival Internazionale di Musica contemporanea La Biennale di Venezia intitolato Out of Stage è stato inaugurato mercoledì 14 settembre con la prima esecuzione assoluta della versione italiana di Jules Verne, Fantasia da camera in forma di spettacolo per trio di percussioni. Scritto nel 1987 da Giorgio Battistelli, destinatario del Leone d’oro alla carriera 2022, il lavoro di teatro strumentale è stato inscenato sul palco del Teatro La Fenice all’interno di un triangolo idealmente segnato dalla posizione di un pianoforte, una vasca d’acqua e un fittissimo parco percussioni destinate all’ensemble Ars Ludi, cui è stato attribuito il Leone d’argento. Alle tre postazioni si sono alternati i principali protagonisti dei romanzi di Verne, il Professor Lidenbrock, lo scienziato tedesco di Viaggio al centro della Terra, il Dottor Ferguson, l’esploratore di Cinque settimane in Pallone, e l’eccentrico Capitano Nemo del Nautilus di Ventimila leghe sotto i mari. Attenti a discutere su chi sia il preferito del più celebre scrittore di fantascienza, tra esilaranti scene tragicomiche, scambi di battute e colpi di cannone si è svolta l’intricata performance affrontata con estrema disinvoltura e naturalezza dai tre musicisti dell’ensemble, che hanno letteralmente incantato il pubblico.
LEONE D’ORO ALLA CARRIERA
Durante l’incontro con la musicologa tedesca Helga de La Motte di giovedì 15 settembre, seguita alla cerimonia di premiazione, il compositore Giorgio Battistelli ha sottolineato come il premio rappresenti un’importante occasione di riflessione sul suo operato, su quanto è stato scritto e quello che si è inevitabilmente smarrito nel tempo. Un teatro strumentale il cui linguaggio è volutamente cangiante, apparentemente volubile ma fortemente ancorato a una drammaturgia narrativa propensa a esplorare nuovi spazi. Battistelli si professa così un inguaribile amante della diversità, a discapito della coerenza stilistica, pronto ad abbracciare un linguaggio mobile e radicante in un ampio e variegato catalogo di opere perfettamente connesse tra loro per via della presenza di un elemento drammaturgico sempre riconoscibile.
Al Festival Musica de La Biennale, Jules Verne avrà così l’occasione di confrontarsi apertamente con Orazi e Curiazi ed Experimentum Mundi, due tra i lavori più noti e significativi del compositore italiano.
Ampio successo di pubblico che ha affollato il Teatro La Fenice quanto la Sala della Colonne di Ca’ Giustinian omaggiando la presenza e il discorso di Battistelli con diversi cicli di applausi.