60 anni dopo le corse in bicicletta del campione Gino Bartali, qui anche nelle vesti di staffetta partigiana che trasportava documenti falsi per salvare centinaia di persone dalle leggi razziali, la storia si sposta, sempre su due ruote, a Gerusalemme dove due ragazzini impartiranno a tutti una lezione di sport e solidarietà.
A creare il ponte che collega gli anni sono la mitica Bartala, la bici da corsa, e il coraggio di Bartali.
È una piccola grande storia sul ritratto umano di Bartali, su due ragazzini che incarnano il vero senso della sportività; una storia rifinita con una dolcezza toccante, ma non stucchevole.
La Bicicletta di Bartali corre su due linee temporali, il 1943/44 con Bartali che in Toscana sfida il nazifascismo, e il presente a Gerusalemme dove il giovane israeliano David e il giovane arabo Ibrahim stringono amicizia, ma i relativi club sportivi sono contrari a questo rapporto perché sostengono che violi le regole, perché “in gara non si possono avere amici”.
Ma la coscienza dei due ragazzi, sostenuta dal nonno di David che Bartali lo conobbe, li spinge verso qualcosa di diverso, di giusto e solidale. Il loro gesto idealmente si tramuta in una speranza in grado di abbattere i muri dei pregiudizi e della diffidenza.
Come diceva Bartali “il bene lo si fa e basta, al resto ci pensa la provvidenza”.
La storia è scritta da Marco Beretta e Israel Cesare Moscati (scomparso nel 2019 e alla cui memoria è dedicato il film; autore di testi e documentari sulla Memoria, in particolare sulle persecuzioni nazifasciste verso la comunità ebraica romana), è diretta Enrico Paolantonio, co-fondatore di Musicartoon e Lynx Multimedia e regista, tra gli altri, di Dragonero, Le straordinarie avventure di Jules Verne, Egyxos, Le straordinarie avventure di Hocus & Lotus.
“Dimenticare il passato significa dimenticare il futuro – hanno detto gli autori – raccontiamo quindi alle nuove generazioni quello che è stato, attraverso le azioni di Gino Bartali, un uomo generoso e coraggioso, per ispirare il loro futuro.
Un supereroe? No, un campione e, prima ancora, un uomo semplice ma con un grande cuore. Partendo da questo desiderio e dalla vicenda sportiva e umana del grande ciclista fiorentino, La bicicletta di Bartali è una storia di pace e solidarietà in una realtà difficile come quella del Medio Oriente”.
Presentato in concorso al 54° Giffoni Film Festival, La Bicicletta di Bartali vede i suoi personaggi disegnati da Corrado Mastantuono, e i fondali di Andrea Pucci; le musiche sono di Marcello de Toffoli, la canzone di chiusura è di Noa, scritta e arrangiata insieme a Gil Dor, ed è un inno allo sport come scuola di vita.