È ambientato in una notte di dicembre del 1977 nell’ultima filanda della marca trevigiana La Gabriella e le ragazze. Storie di Tina Anselmi, lo spettacolo dedicato alla prima donna ministra nella storia del nostro Paese, prodotto da Fondazione Aida, che debutterà in Prima Nazionale venerdì 7 marzo alle ore 21.00 al Teatro Camploy di Verona.
“È un racconto intimo. Narra la storia di Tina attraverso il punto di vista di due operaie, interpretate da Eliana Crestani e Benedetta Conte, che scelgono di occupare la filanda in cui lavorano – spiega il neo co-direttore artistico di Fondazione Aida Simone Dini Gandini, che ne ha curato la drammaturgia. – In questo spettacolo tutto al femminile, la grande storia si riflette nella piccola storia, nella quotidianità di due donne che si rimboccano le maniche e persino nella storia di tutti noi. Le protagoniste con le loro vite, l’occupazione, la filanda in cui si svolge la vicenda sono frutto d’invenzione, ma ogni singolo elemento presente nello spettacolo, a partire dai nomi scelti per i personaggi, prende le mosse dalla vita e dall’impegno di Tina Anselmi”. La regia è di Anna Tringali e Giacomo Rossetto, Lina, una delle due protagoniste, dietro la dura tempra da sindacalista nasconde un segreto che risale agli anni della Seconda Guerra Mondiale. Irene invece, più giovane, è intrappolata in un matrimonio con uomo violento che non trova il coraggio di lasciare (anche e soprattutto a causa della disparità salariale, che le impedisce di mantenere lei e il figlio piccolo). I racconti delle loro vite, le loro speranze e i loro sogni sono accompagnati da una presenza ricorrente: Tina Anselmi, amica e compagna di lotta di Lina, che con il suo impegno politico e sindacale incarna la concreta possibilità di un futuro migliore. “Siamo in una filanda e la scena è abitata da gomitoli giganti, rocchetti concettuali, da fili da sbrogliare – svela la regista Anna Tringali – come sono da sbrogliare le questioni legislative, soprattutto quelle legate ai diritti delle donne. Trovato il bandolo della matassa, le due protagoniste, dapprima slegate, si uniscono tra loro, vestendo di nuovi significati l’uso del filo”. La difesa della democrazia, la rivendicazione dei diritti delle donne, il primo passo verso la parità di genere sono pagine di storia che possiamo leggere e raccontare grazie a Tina Anselmi (1927-2016) , prima staffetta partigiana, poi sindacalista delle operaie tessili e, infine, deputata e prima donna ministra della storia del nostro Paese al Dicastero del Lavoro. Le scene sono di Luca Zanolli, le immagini di Mauro Biani.
